Real Madrid, la settimana shock dei Blancos: “E’ la fine di un’era”. I tifosi chiedono le dimissioni di Florentino.

Real Madrid
Luka Modric nello sconforto del fallimento dei Blancos.

Real Madrid, fuori da tutto in 7 giorni. Crollo totale.

In seguito alla sconfitta per 1-4 contro l’Ajax, il Real Madrid è stato eliminato dalla Champions League.

Dopo tre vittorie consecutive nella massima competizione europea, il dominio delle Merengues è stato arrestato da dei “giovani ribelli” olandesi che hanno dominato al Bernabeu. Dalla Spagna la delusione è immensa.

 “Qui giace una squadra che ha fatto la storia. Il finale umiliante di un ciclo irripetibile”.

E’ Marca ad intitolare così la prima pagina del proprio giornale. Un’allusione quasi poetica, per un’eliminazione che equivale alla metaforica morte di una squadra di eroi.

Per Sport è la “Fine di un’era”. Un dominio inarrestabile che ha trovato un ostacolo insormontabile. Emblematica l’immagine di un Vinicius Jr con il volto coperto per nascondere le lacrime.

Non sono mancate le critiche ed il Mundo Deportivo l’ha sottolineato con un secco “Nulla di nulla”. Da un lato la caduta degli dei, che non hanno mostrato orgoglio, dall’altro la consacrazione di nuove stelle che hanno sorpreso il mondo.

As ha racchiuso nella propria copertina l’emblema del crollo madridista: “Settimana tragica”.

Il Real Madrid in 6 giorni è stato sconfitto due volte dal Barcellona, venendo eliminato dalla Copa del Rey e allontanandosi di 12 punti dalla testa della classifica in Liga ed è uscito agli ottavi di finale di Champions League dopo 3 anni consecutivi di vittorie.

Una debacle seguita da contestazioni al termine della partita, con i tifosi Blancos, che all’ingresso dell’hotel dove alloggiavano i giocatori, hanno intonato il coro “Florentino dimisiòn”, “Florentino dimettiti”. 

Un attacco al patron che porterà senz’altro a delle conseguenze, con uno spogliatoio spaccato a metà e la panchina di Solari che ha iniziato a traballare.

Il Real Madrid dovrà ripartire da zero, per ricostruire quella macchina perfetta ormai arrugginita.

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