“Il sogno Milan, il consiglio di Seedorf e Neymar”, Thiago Silva si racconta

Thiago Silva
Thiago Silva e Seedorf

Thiago Silva ha trascorso dieci anni in Europa. Dal Fluminense al Milan nel 2009: tre anni in rossonero, poi il passaggio al Paris SaintGermain dove gioca da circa sei anni e mezzo. In mezzo, ovviamente, la Nazionale.

Esporte Espetacular lo ha intervistato in occasione di questo importante anniversario: “Posso dire che sono andato via da ragazzo e ora sono diventato un uomo. Ma ero preparato, mi sono preparato molto per quello. La malattia (tubercolosi), le cose negative ti preparano a questo“. Sì, perché il Milan non è stata la prima avventura del giocatore in Europa.

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Negli anni precedenti aveva fatto un tentativo al Porto, poi alla Dinamo Mosca. In Russia gli diagnosticano la tubercolosi e lui è costretto a tornare in Brasile nel 2006. Gioca col Fluminense per tre anni prima di approdare in Italia.

Thiago Silva racconta un aneddoto su Clarence Seedorf: “Era la mia prima amichevole con la maglia del Milan. Parlo con Seedorf, che conosce il portoghese per avere la moglie brasiliana. Gli chiedo cosa sarebbe stato meglio per me in quel momento e mi ha subito consigliato di imparare la lingua. Dato che ero un difensore, avrei dovuto dare “consigli” ai miei centrocampisti, quindi la lingua sarebbe stata fondamentale. In quattro, cinque mesi parlavo in italiano, a sei ho fatto un’intervista“.

Sui tre giocatori più forti che ha affrontato: “Il primo è Messi, poi Cristiano Ronaldo. Neymar? Ho grande ammirazione per lui, è come un fratello minore. Fa cose con la palla che a malapena ho visto fare a qualcun altro. Davvero un mago. Ma rimane fuori dai primi tre: ci sono Eto’o, impressionante, poi Ibrahimovic, Ronaldinho, Adriano in Nazionale“.

Sul suo futuro al PSG: “Non lo so perché è difficile parlarne. Ho ancora un anno e mezzo di contratto. Credo che nei prossimi mesi, quando la stagione sarà finita, dovremmo parlare per cercare di trovare una buona situazione per entrambe le parti”. Su Kylian Mbappé: “È un ragazzo molto speciale. Si esprime molto bene e ha una personalità molto forte. E fuori dal campo, nel camerino, è un tipo molto giocoso, scherza sempre, parla a voce alta, a volte disturba… Ma è il suo modo. Sta sempre nel casino con Neymar. Tengono lo spogliatoio allegro“.

Sul momento più speciale in questi dieci anni non ha dubbi: “Il mio arrivo a Milano… Ho visto qualcosa che ho visto solo in televisione. Ammiravo quei giocatori: Nesta, Maldini, Pirlo, Seedorf, Inzaghi, la squadra intera. Poi Kakà, i brasiliani che erano lì, Pato… Ho realizzato il sogno che avevo da bambino, e l’ho fatto in un grande club“.

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