Milan, la svolta con Piatek e Paquetà, ma non solo…

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Krzysztof Piatek protagonista del momento d’oro milanista.

Milan, la svolta con il mercato che porta solo vittorie.

Nel 2019 i rossoneri hanno conosciuto la parola sconfitta in una sola occasione: la Supercoppa italiana persa per 1-0 contro la Juventus. Da quel momento, la svolta.

Il mercato invernale ha regalato due colpi in entrata ed uno in uscita che risulteranno fondamentali per la rinascita della squadra.

Dentro Piatek e Paquetà, fuori Gonzalo Higuain che saluta San Siro dopo solo 6 mesi di permanenza.

La coppia polacca-brasiliana, arriva con due aspettative totalmente opposte.

Il primo ha segnato 19 goal in 22 presenze con la maglia del Genoa nella prima metà della stagione, diventando non solo uno dei giocatori più chiacchierati dell’intero panorama calcistico, ma stuzzicando anche alcune big d’europa come il Real Madrid. Su di lui i tifosi rossoneri ripongono tutte le speranze per puntare alla qualificazione in Champions League.

Il secondo arriva dal Flamengo, dove è considerato un talento cristallino. Negli ultimi anni, però, i calciatori dal Brasile hanno regalato più delusioni che gioie nel nostro campionato, risultando meteore in rotta di collisione. Le pretese non sono dunque così elevate, ma c’è molta curiosità.

Dopo 6 partite con il Milan, Piatek ha messo a segno 7 reti, solo Oliver Bierhoff nel 1988 era riuscito a fare come lui, da lì tutti i mostri sacri passati per San Siro hanno fatto meno.

Ventisette gare disputate in stagione, la prima in Serie A, 26 reti totali realizzate e l’esultanza del pistolero che diventa famosa in tutto il mondo.

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Con lui il Milan viaggia senza sosta. Elimina il Napoli dalla Coppa Italia, pareggia solo con i campani e con la Roma in campionato, mentre tutte le altre rivali cadono sotto i colpi di “Robocop”.

Dietro di lui, Paquetà incanta. Un giocatore che in sole 9 partite si è già ambientato al calcio italiano, totalmente distante dagli standard brasiliani, nasconde realmente un talento puro. Due assist ed una rete che fanno sognare i fans rossoneri.

Il duo, che ricorda ai più nostalgici quello formato da Shevchenko e Kakà, non è l’unico punto chiave della rinascita del “Diavolo“.

Gennaro Gattuso, che ha visto la sua panchina costantemente traballare durante questa stagione e quella scorsa, e che sembrava fosse ad un passo dall’esonero dopo i disastrosi mesi di novembre e dicembre, è riuscito a riunire una squadra allo sbando.

Tiemoué Bakayoko ed Hakan Calhanoglu in questo mese di gennaio hanno vissuto la classica metafora della fenice: dalle ceneri di 6 mesi a bassissimo livello, sono rinati fornendo prestazioni sontuose e decisive per la squadra.

Il francese è ormai il leader del centrocampo rossonero, il turco in due partite con 1 goal e 2 assist è riuscito a fare meglio dell’intero girone d’andata dove aveva messo a segno solo un assist.

Il recupero di Conti, titolare dopo oltre un anno e già con un assist realizzato, e quello imminente di Caldara, completano il tassello della definitiva ripresa rossonera.

La Lazio in semifinale di Coppa Italia e l’Inter il prossimo mese, sono avvertite. Con il Diavolo rappresentato da un pistolero, il Milan vive le vigilie con i migliori auspici alle proprie spalle.

Di Claudio Mancini

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