Roma, non solo Zaniolo: cosa ha funzionato nella notte di Champions

Zaniolo e Dzeko protagonisti nella Roma di Champions

Roma, i quarti di Champions obiettivo possibile
La notte di Champions League ha restituito una Roma vogliosa, determinata e concentrata. Da applausi, insomma, come il suo piccolo campione Niccolò Zaniolo, destinato ad un futuro sempre più importante. Ma andiamo con ordine.

Roma-Porto è stata una partita molto intensa, sia dal punto di vista tattico che da quello dell’agonismo e delle corsa. Le due squadre hanno giocato “a tutta”, tanto per intenderci, e nei minuti finali i giallorossi hanno avuto un po’ il fiatone. Per loro fortuna però riusciti a portare a casa una vittoria davvero importante, anche per l’autostima.

A preoccupare è solamente quel gol incassato, che potrebbe essere pesantissimo nella sfida di marzo dell’Estadio do Dragao. Una rete che, se vogliamo, è arrivata anche un po’ in modo fortuito, con un tiro sballato che si è trasformato in un assist al bacio per Adrian.

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La Roma però deve ripartire dalla prestazione, perché giocando come hanno fatto all’Olimpico De Rossi e compagni hanno buone chance di passare il turno. E’ logico elogiare la prestazione di Zaniolo, che è diventato il più giovane italiano a segnare una doppietta in Champions League. Questo ragazzo continua a stupire non solo per la sua capacità realizzativa, ma anche per la capacità di tenere bene il campo in qualsiasi ruolo venga schierato e per la capacità di difendere il pallone. Tanta forza nelle gambe e di un corpo di 190 centimetri che riesce anche a muovere con grazia e agilità.

Non si può però non sottolineare anche la prestazione straordinaria di Edin Dzeko. Non solo per i due pali colpiti (uno ha generato il raddoppio), ma per la bravura nello svolgere il ruolo di playmaker offensivo. Ha svariato per tutto il fronte offensivo gestendo bene la palla, mettendosi al servizio dei compagni, offrendo loro la possibilità di calciare a rete. L’aria di Champions al bosniaco fa sempre bene. E ora appuntamento a marzo, con tanta voglia di arrivare a quel match di ritorno nelle migliori condizioni atletiche possibili. E magari senza infortunati.

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