ESCLUSIVO/ Caos Palermo. L’ad Facile: “Pagheremo gli stipendi. Il club non tornerà in mano a Zamparini. Non sono un nemico”.

Emanuele Facile ad del Palermo
Emanuele Facile ad del Palermo

Il Palermo vive un momento di grande caos. Dopo le dimissioni del Presidente Clive Richardson, è arrivata la messa in mora da parte dell’ex patron Maurizio Zamparini. I giocatori devono percepire gli stipendi arretrati, si profila l’ipotesi di una nuova vendita. Sarebbero stati avviati i contatti con Raffaello Follieri, l’imprenditore foggiano che si era fatto avanti già in passato, prima della cessione alla società inglese Sport Capital Goup. In esclusiva a SportNews.eu, è intervenuto Emanuele Facile, ad dei rosanero e rappresentante della Financial Innovation, nell’operazione che portò al cambio di proprietà.

Dottor Facile, cosa sta succedendo al Palermo?

“La situazione va avanti molto positivamente. Per le scadenze previste tutto è a posto”.

Quindi entro il 16 pagherete gli stipendi ai calciatori, i quali, a prescindere dai soldi, dicono di sentirsi abbandonati?

“Si, pagheremo entro la scadenza. Io sono molto impegnato a dare supporto alla società. Capisco lo stato d’animo dei giocatori. Della squadra si sta occupando il ds Rino Foschi e io ci sono quando posso. Quello che si legge spesso non è vero.”.

Nel frattempo Maurizio Zamparini ha messo la società in mora. C’è la possibilità che il Palermo torni al suo ex patron?

“No, assolutamente. Peraltro non è una messa in mora vera e propria ma ci ricorda di quelli che erano stati gli intenti. Il piano prevede il versamento delle risorse finanziarie entro certe date e verrà fatto”.

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Sta provando a vendere il club? E’ vero che sta trattando con Raffaello Follieri?

“Non posso risponderle, soprattutto in un momento come questo”.

Un appello a quei tifosi che hanno esposto uno striscione con scritto <Facile nemico di Palermo>?

Credo di aver difeso la continuità della direzione sportiva e la squadra. Ho fatto quanto potevo. Poi ognuno può esprime i propri giudizi”.

Il presidente dimissionario Richardson l’accusa di non aver mantenuto le promesse in base alle quali lei avrebbe assicurato introiti per 30 milioni. Cosa risponde?

“Replicheremo al momento e nel modo opportuni”.

Di Quintiliano Giampietro

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