Atletica, fischi per Gatlin: “Non ci auguravamo vincesse lui”

Gatlin (getty images) SN.eu

 

Il giorno dopo l’attesa finale, il programma prevedeva la premiazione dei 100 metri nella serata di ieri, alle 20 (ora locale). La cerimonia è stata di colpo anticipata alle 18.50, con una ragione chiara, anche se non confermata ufficialmente: tentare di evitare, con uno stadio non ancora pieno, i fischi prevedibili per il neo campione del mondo dei 100, Justin Gatlin. Missione compiuta in buona parte, anche se qualcosa in effetti è successo, anche se i ‘buuu’ non hanno superato gli applausi.

Il clima però non è dei migliori. Sebastian Coe, presidente della federazione internazionale, ha così commentato la situazione: “L’atletica ha vissuto circostanze migliori. Non mi sentirete mai affermare che un atleta che abbia scontato due squalifiche per doping sia colui che più ci auguravamo si aggiudicasse il titolo di una gara così prestigiosa. Ma Gatlin aveva tutte le carte in regola per essere qui, in una parola era eleggibile. E sono certo abbia lavorato duramente per arrivare sin qui. Ma, in generale, non sono molto a mio agio con la situazione”.

Gatlin non può far altro che commentare la situazione, senza evitare certe domande: “Ho scontato la mia pena. Ma evidentemente la società tratta così chi ha commesso errori. Non sono un ‘cattivo ragazzo’: quella è un’etichetta che qualcuno mi ha appiccato addosso. Tokyo 2020? Alla mia età vivo una stagione alla volta. Anzi, una gara alla volta”.