Verona, Cassano dice la sua: “Nessun feeling. Se mi volete, chiamatemi”

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Antonio Cassano (getty images) SN.eu

 

Ha fatto molto discutere l’annuncio di Antonio Cassano, che ha deciso di rescindere il proprio contratto con il Verona, senza addurre particolari motivazioni, se non quella di non voler restare troppo tempo lontano dalla propria famiglia. Una decisione del genere era già stata annunciato dal calciatore barese, salvo poi fare un passo indietro. Ora l’addio al Verona è definitivo ma, intervistato da ‘La Stampa’, Cassano racconta la sua verità: “La vita è fatta di scelte. Anche professionali. Si può farne una che si ritiene giusta e poi ripensarci, è successo miliardi di volte nel mondo. Ma se capita a un calciatore fa più clamore. Se poi il calciatore è Cassano, allora è matto. Non sono scemo e sono sempre stato coerente”.

VERONA – “Col club non è scattata la scintilla, è qualcosa che ho capito subito. Una questione di feeling, di aria. L’ho detto al presidente Setti, al direttore sportivo Fusco, all’allenatore Pecchia. Ho pensato fosse meglio interrompere, anziché trascinare la cosa”.

RITIRO – “Non l’ho mai detto, infatti durante la rescissione ho accettato di firmare una clausola che risarcisse il Verona in caso di mio approdo in un’altra squadra. Entella? La sfida sarebbe grande, tentare il ‘miracolo’ Serie A. Sono stato a un passo a febbraio, avevo accettato, ma la notte ho riflettuto, non me la sentivo ancora di scendere in Serie B. Chi mi vuole deve chiamare me, non ho procuratori. Data limite? Settembre, altrimenti resto a casa”.