Nuoto, Lochte rivela: “Dopo Rio ho pensato al suicidio”

Ryan Lochte, protagonista in piscina e nelle cronache a Rio 2016 nuoto
Ryan Lochte, protagonista in piscina e nelle cronache a Rio 2016 (getty images) SN.eu

 

Triste storia quella di Ryan Lochte, anche se in molti al tempo ci risero su. Con 12 medaglie olimpiche conquistate in carriera, l’atleta americano ha visto la propria vita cambiare drasticamente in pochi giorni.

Era impegnato a Rio per le Olimpiadi, dove denunciò una rapina subita da falsi poliziotti. Il tutto però non era altro che una copertura per una notte brava, alcolica, all’esterno del Villaggio, terminata con una pompa di benzina devastata.

Nuoto, dalla squalifica al suicidio: la storia di Lochte

Dieci mesi di squalifica per lui, che termineranno il prossimo 30 giugno, per non parlare della fuga di molti sponsor. A smascherarlo furono le immagini trasmesse da ‘ESPN’: “Dopo Rio ero la persona più odiata al mondo. C’erano momenti in cui mi addormentavo pensando che sarebbe andata bene anche se non mi fossi più svegliato”. A questa domanda è seguita un’altra, più delicata, in merito a eventuali pensieri suicidi. Lochte si è limitato ad annuire.