Roma 2024, Montezemolo: “Se la città dice no? Segnale di impotenza”

Malagò e Montezemolo
Malagò e Montezemolo (getty images)

OLIMPIADI 2024 – “Mi arrabbio quando qualcuno mi accusa di scempi di Italia ’90, dove avevamo responsabilità solo per i funzionamenti sportivi, non avevamo né ruoli, né responsabilità di fare infrastrutture. Se poi qualche sindaco, assessore o presidente di Regione ha fatto iniziative fuori dal progetto di Italia ’90, se ne sarà assunto la responsabilità”. Così il presidente del Comitato promotore di Roma 2024, Luca di Montezemolo, a proposito delle speculazioni seguite ai Mondiali del ’90, di cui all’epoca era numero 1 del Comitato organizzatore.

“Né si può pensare – ha chiarito al Consiglio della Camera di commercio di Roma – che questa città sia condannata all’equazione grandi opere-grande corruzione: sarebbe una sconfitta per le nuove generazioni e nostra come classe dirigente. Sono rimasto attonito nel vedere come alcuni esponenti più o meno in cerca di spazi politici, abbiano messo dubbi sull’opportunità di accettare una sfida per la città. Che una città come Roma dica no, sarebbe un fortissimo segnale di impotenza”. (Ansa)

Luca Cordero di Montezemolo
Luca Cordero di Montezemolo (getty images)
(getty images)
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