Conte: “Chelsea? Non è un tabù. Mi manca il lavoro quotidiano sul campo”

Antonio Conte
Antonio Conte (getty images)

NOTIZIE NAZIONALE – Antonio Conte, ct della Nazionale Italiana di calcio, ha parlato in conferenza stampa dopo un lungo silenzio, anche in vista del match di giovedì contro la Spagna in amichevole. L’ex allenatore della Juventus ha anche parlato del suo futuro, che sembra essere ormai abbastanza scontato dopo l’europeo, ovvero la panchina del Chelsea. Ecco le sue dichiarazioni:

“Fare il ct è come essere un’incudine tra tanti martelli, bisogna farsene una ragione: lo aveva capito Prandelli, lo capirà chi verrà dopo di me. Dispiace che in questi 2 anni si sia pensato che quello di cui si parlava era contro o pro Conte e non per la nazionale. Io conservo una piccola speranza che possa cambiare la data di inizio del ritiro per gli Europei”, ha aggiunto accennando al problema della sovrapposizione con la finale di Coppa Italia.

Sul Chelsea: “Non e’ una parola tabù. La scelta di lasciare la nazionale è stata determinata soprattutto dalla voglia di lavorare ogni giorno sul campo. Quando si è in un garage non si sente il profumo dell’erba”. “Quando dopo le qualificazioni europee ho visto che sarebbero passati altri quattro mesi prima di tornare ad allenare -prosegue Conte-, ho capito che non avrei accettato altri due anni come chiuso dentro a un garage. Dopo il fallimento Mondiale eravamo partiti con tanti bei propositi ma poi si e’ fatto come i gamberi…”

Su alcuni calciatori: “Pirlo? Non ci siamo sentiti per telefono ma c’è talmente stima fra noi che non serve. Per l’Europeo, che è un torneo breve, devo valutare elementi eclettici, capaci di ricoprire più ruoli. Questi allenamenti mi serviranno per fare molte valutazioni anche se avrei dovuto farle prima. In ogni caso per Bernardeschi non è un premio, è qui per merito”.