Napoli, De Laurentiis: “Sarri un vincente. Gabbiadini? non lo vendo”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli (getty images)

NOTIZIE NAPOLI – Intercettato dalla stampa mentre lasciava la Lega Calcio, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato a ruota libera, ecco i passaggi salienti delle sue dichiarazioni, a partire dalla riforma dei campionati: “Ho sempre detto che servirebbe un campionato a 16 squadre come era una volta negli anni ’80. Non mi sembra giusto che qualcuno venga in serie A per prendere qualche milione e poi riscappare in B. Lotito come pensiero viene dopo di me, io dicevo queste cose già nel ’99, quando per la prima volta ho cercato di acquistare il Napoli. E’ un problema di garanzie, che servono per evitare altri casi Parma. Abbiamo una Covisoc che non serve a nulla, una Figc che non serve a nulla e una Lega che si è divisa dalla B, ma continua a pagarla. O la serie B e’ autosufficiente e interessa a qualcuno, altrimenti è un’assurdità che esista coi soldi degli altri“.

Così sul Napoli: “Speriamo che il Napoli vada dove deve andare, anche perché gioca finalmente senza paura. Finalmente, perche’ prima sentivo dire che la squadra aveva paura, ma erano giustificazioni del conductor. Comunque cominceremo a capire veramente cosa accade in questo campionato verso meta’ marzo, la strada e’ lunga, vediamo cosa accade. Lo stadio? Non si fa in una notte. Con il sindaco ci vogliamo bene e parliamo. Ieri ho avuto una riunione a oltranza con il suo vice Auricchio. Ragioniamo. Non ha senso costruire uno stadio che, quando è pronto fra quattro anni, è già inadeguato“.

Il calciomercato: “Se la baracca funziona che cosa vado a prendere? Rischio che poi qualcuno va in panchina e mi ritrovo con problemi in spogliatoio. Comunque, vediamo. Gabbiadini? Non se ne va nessuno. I registi? E’ da febbraio che mi interessavo a Valdifiori e finalmente abbiamo trovato anche Jorginho, che ha mostrato di essere un bravo regista. Ora ne ho due di registi e due non li ha nessuno. Una volta tanto mi levo una soddisfazione”.

Per chiudere una frecciata ad Andrea Pirlo: “Ho lasciato Verratti al Psg con dispiacere. Il top resta Pirlo, che peraltro è l’esempio del senza vergogna visto che se lo scambiano squadre che lottano per lo scudetto da sempre”.