Formula 1. Papà Bianchi: “Jules ci manca. Non vedo più la F1 dall’incidente”

(Getty Images)
(Getty Images)

NOTIZIE FORMULA 1 – Adnkronos«Jules ci manca, per me è troppo difficile guardare la Formula 1». Philippe Bianchi racconta così le sue emozioni a un anno di distanza dal tragico incidente del Gp del Giappone in cui ha perso la vita suo figlio Jules. Il pilota francese della Marussia si è spento il 18 luglio scorso, a 25 anni, dopo una lunga agonia. Il papà del driver transalpino rompe il silenzio in un’intervista alla Bbc alla vigilia del Gran Premio sul tracciato di Suzuka. «Forse tra qualche mese o qualche anno potrò vedere di nuovo un gran premio, ma al momento è ancora troppo difficile», dice Philippe Bianchi. Suo figlio è la prima vittima del ‘Circus’ dalla morte di Ayrton Senna nel 1994. «Questo è un momento difficile perché segna un anno dall’incidente di Jules, questa non è una buona settimana per la famiglia Bianchi», continua il papà dello sfortunato driver transalpino. «Jules manca molto a tutta la sua famiglia, ai tifosi e agli amici, è molto difficile», ripete. «Io penso che Jules sia con me, ma è dura perché lui ci chiamava ogni giorno e ora è un anno che io e sua madre non possiamo parlare con lui. Era un bravo ragazzo, era molto vicino alla sua famiglia, ed è terribile».

Tornando sulla dinamica dell’incidente e sulle motivazioni non del tutto esaustive fornite dalla Fia nel suo report, Philippe Bianchi ammette che «forse» la velocità della monoposto di Bianchi al momento dell’impatto può essere stato un fattore. Ma poi aggiunge: «Per me è strano quando qualcuno dice che stava andando troppo veloce, perché è un pilota di Formula 1. Non so cosa sia successo perché non voglio vedere il video dell’incidente. Non posso vedere quelle immagini. Tante persone mi dicono: ‘Se guardi ora i gran premi, molte cose sono cambiatè. E io rispondo: ‘Ok, ma non voglio guardarè. È veramente troppo difficile». La solidarietà mostrata dal mondo della F1 alla sua famiglia non ha comunque lasciato indifferente il papà del pilota, che ora spiega di voler creare una fondazione in memoria di suo figlio per aiutare i giovani piloti ad emergere: «Ho parlato con diversi piloti di Formula 1 e sono sicuro che vogliono aiutarmi, perché penso che tutti loro sono stati molto toccati da questo drammatico incidente. Sono certo di poter fare qualcosa di buono per Jules».