Inter – Cesena. Mancini: “Settimana decisiva? Pensiamo prima al Cesena”

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NOTIZIE INTER – CESENA – La sconfitta in casa del Wolfsburg ha complicato i piani di Roberto Mancini che ora è atteso da una settimana di fuoco. Prima il Cesena, poi il ritorno contro i tedeschi ed infine la delicata sfida in casa della Sampdoria. Ma il tecnico dell’Inter vuole pensare prima ai bianconeri: “Settimana decisiva? Pensiamo prima al Cesena. La sconfitta di Wolfsburg non è irrecuperabile, è fattibilissima la qualificazione. Ma adesso dobbiamo pensare al Cesena. Perché si possono recuperare punti da chi ci sta davanti, io al City ne ho recuperati 8 in 6 partite. Poi si entra in una fase decisiva, negli ultimi due mesi subentra anche la stanchezza. Siamo una squadra giovane, la stanchezza non dovrebbe essere un problema, recupereremo in fretta . Semmai la stanchezza è per i viaggi fatti. Ma comunque non cambieremo molto”.

Il tecnico nerazzurro fa il punto sulla condizione dei suoi giocatori: “Medel era un po’ affaticato, ma l’ho visto in recupero. Lui e Palacio li valuteremo. Santon? Potrebbe avere un turno di riposo, ci sta che sia un po’ appannato”. Insomma, di tutto e un po. Felipe? Può esordire, lui può giocare sia centrale sia esterno a sinistra. Icardi? Non pensa al fatto di essere diffidato, ci sarà. Podolski? Dagli attaccanti ci si aspetta sempre che segnino. Speriamo possa riuscirci anche lui”.

Mancini parla anche della difesa: “Ma il modulo non conta , conta l’attitudine della squadra. Non si perde e non si vince se la difesa gioca a 4 o a 3. L’errore è nella natura umana, ci sta di sbagliare. Arriverà il giorno in cui questa squadra non prenderà gol. Contro il Wolfsburg la partita è stata gestita benissimo, è che in questo periodo concediamo troppo dietro. Facevamo errori due mesi fa e facciamo errori adesso”.

In conclusione della sua conferenza stampa il tecnico parla di Yaya Touré: “Yaya per me è come un figlio. E’ un grandissimo giocatore e se ci fosse la possibilità di prenderlo, proveremo a prenderlo. Non mi pare di aver detto nulla di male”.