NBA. Il ranking della Western Conference

La seconda parte del nostro ranking sulla NBA a poche ore dall’inizio della stagione regolare…

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NOTIZIE NBA – Ormai è tutto pronto negli Stati Uniti. Domani notte prenderà il via la stagione NBA. Raramente ai nastri di partenza l’equilibrio era tanto come quest’anno. Sportnews.eu vi porta alla scoperta del campionato più bello del mondo. Dopo la Eastern vi raccontiano anche la Western Conference.

1) Golden State Warriors: Finita alla grande la scorsa stagione si ripresentano ai nastri di partenza con un Jarrett Jack in meno, ma con un Andre Iguodala in più. Senza contare che i vari Curry, Thompson e Barnes avranno un’anno di esperienza in più. Esteso il contratto ad Andrew Bogut, la cui importanza è diventata chiarissima nei playoff, si presentano ai nastri di partenza con un roster completissimo, ma fortunatamente non chilometrico e con una stella di assoluta grandezza come Curry. Come sempre occhio a David Lee. Sono la squadra da battere.

2) San Antonio Spurs: Persa la finale per un soffio i texani ripartono dalla squadra dello scorso anno con Belinelli in più nel motore. L’Azzurro darà consistenza al reparto esterni con la sua esperienza la sua durezza mentale e con le sue ottime percentuali da 3 punti. Per il resto poche novità, la chiave sarà non logorare troppo i “Big 3”, in particolare Ginobili per arrivare freschi ai Playoff. Attenzione a Kawhi Leonard, potrebbe diventare il quarto “big” a tutti gli effetti.

3) Oklahoma City Thunders: Azzoppati dall’infortunio di Russell Westbrook e perso Kevin Martin durante l’estate i Thunder partono con un obiettivo molto chiaro in mente. Riprendersi il primato ad Ovest e nel contempo vincere il titolo. Se Westbrook sarà in salute il tutto sarà ampiamente alla portata. L’unica incognita strutturale arriva da una panchina con un po’ troppe scommesse e poco ricambio nel reparto esterni. In ogni caso squadra di altissimo livello e Durant è tra i primi 3 giocatori al mondo.

4) Memphis Grizziles: In estate hanno cambiato pochissimo andando a rafforzare una panchina un po troppo scarna. Gasol è una certezza ad altissimo livello e con Randolph forma la miglior coppia di lunghi della Lega. Dietro Conley è a dir poco affidabile, mentre Allen e Prince garantiscono difesa. Dalla panchina Ed Davis, Mike Miller e Quincy Pondexter porteranno rispettivamente energia, tiro da tre punti ed estro. Squadra solidissima, difficile vada fino in fondo, ma batterla sarà difficile per tutti.

5) Houston Rockets: Preso Howard sul mercato sono diventati automaticamente una superpotenza. Nel nostro ranking stanno così “bassi” perchè la convivenza tra Harden e “Superman” è tutta da costruire. Parsons è una certezza in ala; mentre Lin e Beverley sono ottimi giocatori di contorno come anche Asik che però si accoppia malissimo con Howard. Riuscissero a scambiarlo per un “4” che gioca lontano da canestro diverrebbero immediatamente da titolo. Così invece sono da primo turno di playoff, da secondo se troveranno l’avversario giusto.

6) Los Angeles Clippers: Squadra lunghissima, con un playmaker fenomenale. Paul è tra i primi 5 della Lega e i giocatori buoni non mancano. Il salto di qualità potrebbe arrivare dalla panchina con Doc Rivers che dovrà però lavorare tantissimo sulla tecnica individuale di DeAndre Jordan e Blake Griffin, oltre che sulla testa di Paul. Partito Bledsoe ecco JJ Redick, una mossa perfetta per equilibrare gli esterni.  Arrivato dal mercato Dudley è un lottatore, avrà subito spazio.

7) Minnesota Timberwolves: Kevin Martin a parte, ottima presa per altro, hanno cambiato pochissimo. Del resto la squadra sulla carta è ottima, quello che è sempre mancato è la salute. Quest’anno si presentano ai nastri di partenza con Love, Rubio, Pekovic e Martin, tutti in salute. Adelman è un mago e dalla panchina si alzano elementi piuttosto interessanti come Williams, Shved, Bundiger e  Shabazz Muhammad. Insomma a Minneapolis quest’anno lo spettacolo è garantito.

8) Dallas Mavericks: Volevano Howard e Deron Williams si devono accontentare di Dalembert, Ellis e Calderon. Eppure nonostante le difficoltà sul mercato questi Mavs possono fare bene. Dirk Nowitzki, nonostante l’età, si presenta ai nastri di partenza in condizioni fisiche nettamente migliori rispetto alle due stagioni precedenti e Shawn Marion è sempre affidabile. I problemi si chiamano difesa ed età avanzata degli uomini chiave, ma il potenziale offensivo è di altissimo livello.

9) Denver Nuggets: Perso e non sostituito Andre Iguodala in Colorado si affidano alle sapienti mani di Ty Lawson, in attesa del rientro di Danilo Gallinari. Cacciato, a sorpresa, George Karl la squadra è stata affidata all’ambizioso Brian Shaw. I giocatori non mancano, ma Gallinari salterà almeno due mesi di stagione e Wilson Chandler, altro giocatore chiave, salta più partite di quelle che gioca. Fondamentale la crescita, soprattutto mentale, di JaVale McGee. Nate Robinson e JJ Hickson sono due buoni colpi e allungheranno le rotazioni. Sulla carta sono da playoff, ma per ora ci sono troppi punti di domanda.

10) New Orleans Pelicans: Ceduto Vasquez hanno messo le mani su due talenti: Holiday e Evans che con Eric Gordon e soprattutto Anthony Davis formano un nucleo invidiabile in prospettiva. Guardando al presente però sono troppe le incognite. Davis è reduce da una stagione difficile e Gordon ha gravissimi infortuni alle spalle. Evans poi non digerisce il ruolo di ala piccola che anche qui potrebbe ricoprire. A tutto questo aggiungete la mancanza di un vero centro. Squadra molto interessante, il futuro è suo, ma quest’anno difficile che arrivi ai Playoff

11) Los Angeles Lakers: In attesa del rientro di Kobe e della rivoluzione del prossimo anno ci si affida a Pau Gasol e si spera di recuperare Steve Nash. Dal mercato, fatto risparmiando il più possibile,è arrivato Nick Young guardia talentuosa ma mai esplosa ad alti livelli. Discorso simile per Wesley Johnson. Sotto canestro Kaman garantisce difesa e rimbalzi. Moltissimo dipenderà da quando e come Kobe Bryant rientrerà, nel frattempo i playoff sembrano lontani anche se il talento non manca.

12) Portland Trail Blazers: Dopo le buone cose dello scorso anno si mettono di nuovo nelle mani di Aldridge e Lillard. Dal draft è arrivato McCollum un buon giocatore mentre sul mercato è stato preso Robin Lopez che andrà a chiudere il pesante buco nel ruolo di centro. Con Batum si completa un quintetto di alto livello, la panchina però è tutta da inventare e la sensazione è che la squadra sia decisamente troppo corta per puntare in alto.

13) Sacramento Kings: Chiusa senza rimpianti l’epoca Evans i King ripartono da un progetto solido. Cousins è uno dei migliori centri della Lega deve solo disciplinarsi un po. Dal mercato è arrivato Vasquez, una guardia tutta tiro da 3 e durezza mentale mentre Thomas garantisce tanto attacco e playmaking. Thornton è un gran realizzatore, così come McLemore arrivato dal draft. Squadra di esterni e talento se ce n’è una,  troppo piccola e corta vicino a canestro. Il solo Cousins non basta. Thompson e Landry infatti non danno le garanzie necessarie.

14) Phoenix Suns: Parola d’ordine ricostruire. Ceduto anche Gortat i Suns danno spazio ai giovani. Dal mercato è arrivato Bledsoe che darà vita una coppia di esterni spettacolare con Dragic. Tutto il resto invece è da inventare. Superati i problemi al cuore ritorna il centro atipico Channing Frye che vicino canestro avrà Markieff Morris, possibile sorpresa positiva, mentre il gemello Marcus partirà dalla panchina. Talento incostante, Gerald Green sarà l’ala piccola titolare. Per il resto tante incognite e una sola certezza; squadra da 20 vittorie in stagione, forse anche 15, ma la ricostruzione è iniziata.

15) Utah Jazz: Anche qui si riparte da zero e anche qui le sporadiche vittorie saranno salutate come successi inaspettati. Il nucleo di partenza è formato dal centro Enes Kanter e dall’ala grande Derrick Favors con Gordon Hayward in guardia. Giocatori di buon livello nessuno è una stella, ma faranno il loro così come Marvin Williams in ala piccola. Tutto da inventare invece il resto del backcourt con Trey Burke, John Lucas III e Jaamal Tinsley. Squadra cortissima e con poco talento, si gioca con Phoenix il penultimo posto della Conference.

 

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Edoardo Lavezzari