Juventus. Tevez a ruota libera: “Voglio la Champions. Conte? Un fenomeno”

L’attaccante argentino si è confessato in una lunga intervista esclusiva a ‘Tuttosport’…

(Getty Images)
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NOTIZIE JUVENTUS – Carlitos Tevez è un fiume in piena. L’Apache della Juventus ha parlato a ruota libera in una lunghissima intervista rilasciata ai colleghi di ‘Tuttosport‘. L’ex Manchester City ne ha per tutti. I complimenti sono naturalmente indirizzati a Conte, Quagliarella e Papa Francesco, mentre grande indifferenza la dimostra nei confronti di Adriano Galliani. Ecco alcuni estratti delle sue parole:

SULL’ESPERIENZA IN BIANCONERO – Come va? Bene, sono felice qui. E sono anche molto contento del momento che stiamo passando. Il calcio italiano? Sono sinceramente sorpreso. Pensavo che fosse più facile giocare da voi e invece è tattico, veloce, si lavora tantissimo. È il più difficile nel quale mi sia trovato. Certo, forse il fatto di essere nella Juventus complica le cose, sembra che quando gli avversari ci affrontano giochino come se fosse la finale del Mondiale. Tutti vogliono batterci e noi dobbiamo essere sempre al cento per cento: es muuuuy difícil. Cosa ha cambiato la Juventus nella mia vita? Mi ha ridato la voglia di giocare a calcio. La cosa migliore per un giocatore: tornare a essere felice“.

L’ELOGIO A CONTE – “Com’è Conte? È un duro, ma per me è un fenomeno. Mi ha sorpreso molto, per lui ogni partita è una finale, vuole sempre vincere, non si accontenta mai. È un maniaco del lavoro, ma poi i risultati si vedono in campo. Che differenze ci sono con Ferguson? Non tante. Sono due vincenti, due che considerano il loro club il migliore del mondo e vogliono che si imponga sempre sugli altri. Per Ferguson lo stemma del Manchester è la cosa più importante, da difendere a ogni costo. Per Conte è così con quello della Juventus. Sono personaggi come questi che ti spingono a dare qualcosa in più, perché sono i primi a credere fermamente in quello che fanno. Se mi aspettavo un Conte così maniacale in tutto? Sì, me lo aspettavo. È molto rigido anche per quanto riguarda l’alimentazione. Me l’ha fatto capire sin dalla prima volta che ci siamo parlati. A maggio, giugno o luglio? Il quando non importa… In che cosa Conte mi ha conquistato? Lui è un campione come allenatore. Dal primo giorno mi ha fatto subito vedere e capire come gioca la Juve. Ha un quaderno di tattica in cui appunta ogni minimo dettaglio. Conte è fatto così. Se il tecnico non resta, va all’Arsenal o al Manchester United? Mannò, è una cosa che non esiste. Conte deve restare: mi muoverò per primo, lo dirò io a Marotta. Conte dà il meglio di sé in Italia, alla Juve? Farebbe grandi cose dovunque. Lui è un grande allenatore, un professionista serio. Non avrebbe problemi né in Inghilterra, né in Francia. Sì, ma fra 3-4 anni… “.

SUI COMPAGNI DI SQUADRA – “Chi mi ha sorpreso di più nella Juve? Quagliarella per come tocca la palla. E Pogba: non lo conoscevo, è un vero campione, ha i numeri e la personalità. Dove rende meglio Pogba? Volante a sinistra (il volante è il termine sudamericano per indicare il centrocampista più dinamico, che gioca da parte a parte del campo, ndr)”.

L’APACHE E IL PAPA – “Se Papa Francesco mi facesse un colpo di telefono? Mi piacerebbe, sarebbe un onore. Spero di riuscire a parlargli un giorno insieme con la mia famiglia, per parlare dei quartieri difficili di Buenos Aires, di solidarietà, delle iniziative che io stesso sto portando avanti. Quello che è successo lì lui lo sa bene. E magari lo inviteremo a una partita della Juve, non importa se tifa per il San Lorenzo: anche se tenesse per il River, non sarebbe un problema“.

L’INDIFFERENZA VERSO GALLIANI –  “Se ho sentito Galliani dopo Juve-Milan? No, non ci siamo mai incontrati né telefonati».

LA CHAMPIONS DA CONQUISTARE – “Buffon rinuncerebbe a tre anni di carriera pur di sollevare la Champions? Gigi lo capisco. Io sinceramente non ci ho pensato, ma penso che tutti darebbero qualsiasi cosa pur di vincere quel trofeo. La Champions è una roba unica. Perchè è un sogno? Perchè voglio vincerla. La semplice finale non mi basta. In Champions non stiamo facendo bene, i due pareggi non ci volevano. Sono tutti più forti di noi se giochiamo come nelle prime due partite. Il calcio italiano è una cosa, la Champions un’altra. Per imporci anche in Europa dobbiamo migliorarci sotto tutti i punti di vista: come intensità, come squadra, come tattica, come tecnica, come tutto… Ma sono fiducioso“.