Juventus. Pogba: “Adoro questa squadra, ma non prometto di rimanerci a vita”

Il centrocampista francese parla a tutto campo dell’esperienza in maglia bianconera…

(getty images)
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NOTIZIE JUVENTUS – “Ho visto la Roma, l’ho osservata, è davvero forte, ha grandi giocatori, ma se noi ritroviamo il nostro calcio non ce n’è per nessuno”. Intervistato da “La Gazzetta dello Sport“, Paul Pogba ha parlato approfonditamente del momento Juve e di se stesso. Sul suo futuro, spiega: “A Torino sto benissimo, adoro questo club. Ma promettere che resterò a vita non ha senso”. Ecco tutte le sue considerazioni:

LA SERIE A COME UNIVERSITA’ DEL CALCIO” – “Perché ho scelto l’Italia? La Serie A è l’università del calcio, soprattutto a livello tattico. Un centrocampista che sfonda in Italia può poi davvero ambire a diventare il migliore del mondo nel suo ruolo. Mi sono detto: ‘Paul, l’Italia è la scorciatoia più sicura per sfondare’. E poi, ragazzi, mi ha chiamato la Juve, uno dei più grandi club del mondo…“.

L’ELOGIO ALL’ALLENATORE – “Che cosa mi ha dato Conte? Sono fortunato a essermi imbattuto in Conte. Mi migliora ogni giorno. Lavora, martella, non si accontenta, ha fame e vuole solo vincere. Non potevo chiedere di meglio come maestro in questa fase della mia carriera“.

LA DIFESA DA MIGLIORARE – “Cos’è che ancora non va? Subiamo troppi gol, spesso per nostre distrazioni, un qualcosa che non esiste quando si ha disposizione la miglior difesa del mondo. Sì, dietro nessuno è forte come noi, e allora c’è qualcosa che non va nell’atteggiamento generale. E a me è tutto chiaro: serve la Juve dell’anno scorso, quella che entrava in campo per sbranare gli avversari, che schiantava e spaventava chiunque fin dalle prime battute, che non rallentava fino al 90’. Dobbiamo svegliarci immediatamente e ritrovare la testa giusta: basta regali, alla lunga si pagano. Ma sento che ci siamo… Anzi, i 20’ coi quali abbiamo messo nei guai il Milan nella lotta scudetto possono costituire la scintilla giusta, la svolta della nostra stagione“.

NIENTE PAURA CON IL REAL – “Serve svolta in Champions? Bisogna fare punti col Real Madrid… Niente paura, battiamo almeno una volta il Real e andiamo avanti. Siamo la Juve, non bisogna mai dimenticarlo. Storia, prestigio e qualità di questo club non sono inferiori a nessuno. E’ per questo che a me il Real Madrid non fa paura. La Juve è a livello delle grandi d’Europa. Possiamo vincere anche a Madrid“.

L’IDOLO E I MODELLI – “Chi è il mio idolo? Da sempre Kakà. Il mio modello? Ne ho due: Yaya Touré e Abou Diaby, anche per una questione fisica. Sono molto simile a loro“.

I PUNTI DI RIFERIMENTO – “Pirlo, Marchisio e Vidal. In ogni allenamento cerco di rubare loro qualcosa. Raggiungerei la perfezione con la tecnica di Claudio, l’aggressività di Arturo e la geniale pulizia dei passaggi di Andrea“.

LA PIAGA DEL RAZZISMO “L’Italia è un Paese razzista? La parola negro viene malamente accompagnata un po’ ovunque: in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Spagna e pure in Africa ci sono forme di razzismo. Spesso si tratta di pura ignoranza, di gente che dice cose che non capisce. In generale, comunque, va tenuta sempre alta l’attenzione. Certo che è pazzesco stare qui a parlare di certe cose nel 2013. Un domani mi piacerebbe diventare qualcuno anche per essere più credibile nella lotta al razzismo“.