FIORENTINA. VIVIANO: “Voglio la Champions. Su BALOTELLI…”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Intervista esclusiva della Gazzetta al portiere viola che dice: “Dobbiamo accorciare la classifica, è l’occasione giusta. Su Montolivo…”

(getty images)
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Palloni e critiche. Viviano para tutto, non si nasconde. Sempre faccia al vento. «Emiliano il Viola» è fatto così: petto in fuori davanti alle responsabilità, sincero anche oltre il consigliabile. Su queste basi è nato il rapporto con l’avversario di domani, Balotelli.
Partiamo da qui. Chi è Mario? 
«Un talento incredibile, nato per giocare a calcio. Se vuole, e se sta bene, è uno dei più forti in assoluto. Ha fisico, velocità, tiro. Da quando è arrivato, il Milan ha cambiato marcia».
Cosa vi lega? 
«E’ un ragazzo d’oro e gli voglio bene. Ha commesso degli errori, ne abbiamo parlato e ho cercato di aiutarlo. Ma tutti fanno sempre passare un’immagine sbagliata di lui. E’ uno vero, privo di secondi fini».
Sa che parandogli un rigore potrebbe entrare nella storia? 
«Spero non ce ne sia bisogno, la gloria personale non mi interessa. Perché non sbaglia mai dal dischetto? E’ freddo, rallenta la corsa, e dà forza al pallone anche da fermo».
Fermato lui, fermato il Milan? 
«Non scherziamo. Loro sono fortissimi e pieni di campioni. Ma se siamo lassù in classifica, significa che abbiamo dei meriti. Ed in casa abbiamo fatto più punti di tutti».
Quindi credete ancora alla Champions? 
«E’ un dovere provarci. Domani abbiamo l’occasione di accorciare la classifica e rimettere tutto in gioco».
Cosa non dovrete sbagliare? 
«Sicuramente l’approccio. A Cagliari è successo proprio questo. Siamo giovani. Una squadra matura sarebbe andata all’intervallo sotto soltanto 1-0. E non avremmo perso».
Avversarie Champions. Più forte il Milan o il Napoli? 
«In generale forse il Napoli perché ha un’ossatura collaudata da anni. Ma il Milan ha dei campioni incredibili».

Quanto vi scoccia avere così tanti indisponibili? 

«Jovetic è un campione, per fortuna tornerà presto. Però a San Siro vincemmo anche senza Stevan. Dispiace anche per Mati Fernandez: ha un talento incredibile e non riesce a dimostrarlo».
Montolivo torna al Franchi. Che accoglienza riceverà? 
«Premessa. Riccardo è un grandissimo giocatore ed un ragazzo eccezionale. Da tifoso viola apprezzai la chiarezza nel dire pubblicamente che non avrebbe rinnovato. Poi le scelte possono essere condivisibili o meno».
Continui.
«Se dovessero fischiarlo, sarà perché gli hanno voluto bene: lui se n’è andato e i tifosi ci sono rimasti male. Quando gioco a Torino contro la Juventus mi dicono di tutto e non me ne offendo: nel calcio ci sta e va anche bene».
Lei e la Fiorentina. Se la chiamiamo ultrà le fa piacere? 
«Perché no? Lo sono anche stato. Giocare qui era il mio sogno da bambino, e non me ne sono mai pentito. Anche fosse finita diversamente, me ne sarei andato con la coscienza pulita. La mia storia la conoscono tutti, ma vorrei parlare solo di campo. Anche se… Io sono una persona equilibrata: e pur potendo fare meglio, nella prima parte della stagione non ero stato così disastroso. Qualcuno ha esagerato parlando di me in un certo modo. Venendo a Firenze, comunque, me lo immaginavo».
Lei è in prestito con diritto di riscatto (al Palermo) fissato a 7,5 milioni. Novità sul futuro? 
«Non so nulla, potrei giurarvelo sui miei figli. Non è il momento di pensare al mercato».
Capitolo Nazionale. Con l’addio di De Sanctis ci spera ancora? 
«Prandelli mi stima, mi ha schierato titolare quando ero a Bologna. Lavorerò sodo per meritare la maglia azzurra».
Fioretto Champions: E’ pronto a girare per Firenze con la maglia della Juve addosso o a smettere di fumare? 
«Questo no (ride, ndr). Qualcosa però potrei fare. Ci penserò. Deve essere un’idea seria».

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