ALLEGRI: «Se il rivale sta per morire, devi ucciderlo». Silvio s’accontenta

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RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – Sarebbe stato meglio se la congiuntivite si fosse manifestata ieri sera e l’avesse lasciato tranquillo mercoledì. Silvio Berlusconi nel pomeriggio si è guardato la registrazione del trionfo col Barça e poi si è diretto a San Siro. Ma la serata di gala non si è ripetuta. Il Cav a fine gara ha fatto visita ai suoi ragazzi negli spogliatoi, e poi ha raccontato: «Alla fine del primo tempo si poteva essere 3-0. Se sono due punti buttati? Eravamo in trasferta, va bene così. Faccio i complimenti a El Shaarawy, e anche ad Allegri. Sono fiducioso in vista del ritorno col Barcellona. Balotelli ha cercato il gol, ma non è stato fortunato. Cassano? Quando mi chiedono un giudizio su una persona, e questo è negativo, mi astengo dal darlo».
Dopo l’impresa in coppa Allegri aveva paura di ritrovarsi una squadra presuntuosa. Invece non è successo, e questo è segno di maturità. La parte luccicante della prestazione. Ma restano i due peccati originali: aver mancato il raddoppio (e volendo pure il tris) e preso gol sull’ennesima dinamica evitabile. A fine gara il tecnico rossonero ripete il concetto già espresso al termine della sfida col Barcellona: «Quando l’avversario sta per morire, lo devi uccidere… Spiace, perché queste sono partite da vincere. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, dove siamo riusciti a mandarli in giro per il campo. Nel secondo invece non è successo. E’ questione di gestione del pallone. Il problema è che quando sei molto giovane si fanno cose che non dovrebbero essere fatte». Il riferimento non è a un singolo giocatore. E se anche fosse, Allegri si tiene il nome per sé. È più una questione di atteggiamento generale, di quella scaltrezza che Max reclama spesso dalla squadra e che spesso manca all’appello. «Comunque sono contento di quanto abbiamo fatto. Anche nella ripresa, pur essendo calati, abbiamo concesso pochissimo: Abbiati ha compiuto un solo intervento». È un dopogara che va così. Allegri parte bene, sottolinea le note liete, ma poi il tarlo se lo divora. «Abbiamo avuto quattro occasioni clamorose, e in 90′ non si può pensare di averne 12. Avremmo dovuto chiudere la partita. Balotelli? In un’occasione è stato strepitoso Handanovic, nelle altre doveva far gol. Ma sono contento di quello che ha fatto. Nel secondo tempo loro erano più stanchi, dovevamo metterci tutti più a disposizione. Il mio futuro? Le parole del presidente mi fanno molto piacere, ma non avevo dubbi sulla stima della società. Io qui ci sto molto bene».