BARCELLONA. Inutili 805 passaggi se non tiri mai in porta

(Getty Images)
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RASSEGNA STAMPA. GAZZETTA DELLO SPORT – I blaugrana hanno il 73 per cento del controllo del gioco, ma sono lenti e prevedibili. Al Milan bastano 294 tocchi per 2 gol. A che serve tenere tanto il pallone se poi non si riesce quasi mai a tirare in porta? Che cosa conta avere il dominio territoriale, quando agli avversari bastano due volate per mandarti al tappeto? Domande che il Barcellona, i giocatori e i tecnici, dopo la sconfitta di San Siro di certo si porranno. Perché raramente si è visto un possesso-palla tanto sterile, inutile, a tratti stucchevole. Non è questo lo spettacolo cui i blaugrana ci hanno abituato negli ultimi anni. Non che sia sufficiente una partita persa per decretare la fine di un’èra, ma qualche segnale di sfaldamento, nel perfetto meccanismo catalano, si era già evidenziato. Magari non nella Liga, però in Champions League sì: il Barcellona aveva perso a Glasgow, contro il Celtic, nel girone, e gli scozzesi non sono mica dei marziani. A San Siro i blaugrana tengono il pallone per il 73 per cento del tempo di gioco contro il 27 del Milan. Di più: sono addirittura 805 i passaggi effettuati dagli spagnoli (con il 90 per cento di precisione) contro i 294 dei rossoneri (74 per cento di precisione). Nonostante ciò il Milan dimostra di essere più squadra, di sapersi muovere meglio sul campo, di avere maggiore capacità di sacrificio. Il Milan è impostato per pressare immediatamente i portatori di palla del Barcellona: i tre attaccanti El Shaarawy, Pazzini e Boateng sono i primi a lottare per riconquistare la sfera e i centrocampisti sono bravi ad accorciare le distanze tra i reparti. I rossoneri, preparati benissimo da Allegri, si muovono a fisarmonica, non concedono spazi nella propria metà campo e si scatenano in contropiede. E’ quello che si deve fare quando si affronta una squadra di palleggiatori come il Barcellona. Che i catalani non siano in un perfetto momento di forma fisica viene dimostrato dai 16 palloni persi da Xavi. Lui, l’autentico direttore d’orchestra, di solito ha una percentuale d’errore decisamente inferiore. E sempre Xavi è il giocatore dei blaugrana a sbagliare più passaggi: 9 su 111. Quando non si è lucidi e atleticamente in palla (Xavi è reduce da un infortunio) si hanno questi momenti di buio.