FIORENTINA. PRANDELLI e DELLA VALLE ricordano tifoso viola scomparso

Questi i commenti dei dirigenti e sportivi attorno alla società viola, sulla scomparsa del tifoso Mario Ciuffi…

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NOTIZIE FIORENTINA – Questi i commenti dei dirigenti e sportivi attorno alla società viola, sulla scomparsa del tifoso Mario Ciuffi: 

ANDREA DELLA VALLE a Radio Blu- “Quasi tutti i giorni mi informavo in ospedale, ma sono rimasto sorpreso. Dobbiamo stare vicini alla moglie. Di Ciuffi si possono dire molte cose, aveva un’ironia unico, pungente, ma non cattiva. Era sempre ad aspettare me e i giocatori fuori dallo stadio per dirci qualcosa. Ma tutti sanno quanto fosse buono Mario. Domani la Primavera avrà il lutto al braccio, è il minimo che si possa fare. Parlavamo di tutto, e fantasticavamo anche del terzo scudetto. Mancherà a tutti, anche Diego è rimasto colpito. Ieri gli abbiamo dato l’ultima grande gioia”.

CESARE PRANDELLI – “Oggi ho perso il primo amico che ho avuto a Firenze. Poi ne sono venuti migliaia, ma Mario Ciuffi è stato il primo. Arrivai in sala stampa e un signore sorridente ed esuberante mi mise al collo una sciarpa con su scritto “Viola Club Fantechi Bar Marisa – Università del calcio” e mi disse: “Benvenuto! Sono il sommo pontefice. Ti s’aspettava”.  Da quel giorno il nostro è stato un rapporto formidabile, pieno di tanti sentimenti. La sua arguzia e la sua conoscenza del calcio, ci permetteva di parlarne con apparente leggerezza e allegria, ma in fondo eravamo seri perché la passione è una cosa seria. Mario ha sempre incarnato per me il prototipo del fiorentino, del tifoso nel senso più pieno del termine. Simili a Mario ce ne sono tanti a Firenze, ma lui era unico nel manifestare il suo profondo amore per la Fiorentina, cosa che ci ha accomunato e legato profondamente. Abbraccio la signora Renza per il suo dolore che è sicuramente anche il dolore di gran parte di Firenze. Ciao Mario!”.

PANTALEO CORVINO a Radio Blu – “Oggi sono profondamente scosso come tutta la famiglia viola. Dal primo giorno in cui è stato in ospedale ho provato a chiamarlo, anche se non poteva rispondermi ho parlato con la moglie, e tutti i giorni mi sono informato sulle sue condizioni. Mario l’ho conosciuto perchè ha messo la sciarpa anche a me, ho anche una gigantografia con lui nel mio studio. E’ la persona che più vuol bene a quella maglia. Di persone come lui nel calcio ce ne sono poche ormai, fra di noi c’era un bellissimo rapporto. Quando gli dicevo che il quarto posto era il nostro Scudetto si arrabbiava, mi frustava con simpatia, e diceva che ne voleva uno vero, allora io gli dicevo di accontentarsi di quelli giovanili, ma lui voleva sempre il terzo titolo. Un bacio Mario”.