CHAMPIONS LEAGUE. Pari show ma Mou trema. Ronaldo risponde allo United. Tra pali, traverse e occasioni

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Madrid costruisce di più ma la squadra di Ferguson nel finale sfiora il colpo del k.o. Qualificazione ancora in bilico, però al ritorno il Real non può sbagliare

(getty images)
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RASSEGNA STAMPA – «Hasta el final, vamos Real». L’enorme striscione, calato dalla curva degli ultrà del Madrid prima della supersfida con il Manchester United, non basta. Per qualificarsi ai quarti la squadra di Mourinho dovrà vincere all’Old Trafford, come fece nel 2000 con quell’esaltante 3-2 dopo lo 0-0 dell’andata, o almeno pareggiare con più di un gol, perché l’1-1 del Bernabeu è un piccolo risultato di una grande partita. Spettacolo puro tra due squadroni, con uguali motivi di rimpianto, perché è vero che per il numero di occasioni create e la maggiore pressione il Real Madrid avrebbe meritato di vincere, ma è altrettanto vero che a parità di legni — prima il palo di Coentrao e poi la traversa di Van Persie — il Manchester United va vicinissimo al colpaccio nel finale. E proprio ripensando all’altalena di emozioni, tutto è ancora possibile dopo le due reti di testa nel primo tempo di Welbeck e Ronaldo, che firma il settimo in sette gare di Champions.