SERIE A. PALERMO-PESCARA. Pari senza gioco. Zamparini contestato

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Pescara avanti con Bjarnason, Fabbrini fa 1-1. Tifosi ancora contro il patron…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Caruso) – Cambia la squadra, cambiano gli allenatori, cambiano i dirigenti, tranne i risultati e la classifica del Palermo. Che rimane immutata, nella posizione e nel distacco dalla quartultima, ma con una giornata in meno per recuperare lo svantaggio. Ed è cambiato pure l’atteggiamento del pubblico, compreso quello di Curva Nord, che scarica rabbia e sofferenza contro Zamparini, mai contestato così pesantemente. Dopo i calci e gli sputi di martedì contro la sua auto, ieri ci sono stati cori contro il Presidente, prima pesantemente apostrofato e poi invitato ad andar via. Per quanti torti possa avere (e ne ha molti) troviamo ingeneroso l’atteggiamento della tifoseria nei confronti di chi ha regalato al Palermo un decennio di calcio memorabile, comunque vada a finire. A guadagnarci qualcosa è il Pescara che si rammarica di non saper sfruttare l’occasione per portare a casa l’intera posta, ma se non altro riesce a interrompere la striscia di 4 sconfitte di fila. Bergodi, carico di assenti e imbottito di riserve, avrebbe l’occasione di scollinare la zona rossa, ma alla sua squadra proprio sul più bello viene il ‘braccino’. E dopo l’1 a 0 si rintana nella propria trequarti fino a farsi raggiungere dal più brutto Palermo della stagione. E a proposito di brutture, una partita così scialba e piena zeppa di errori macroscopici è difficile da vedere. In questo momento Palermo e Pescara rappresentano il peggio della A.  Malesani assiste alla gara attonito e incredulo, senza togliere le mani dalle tasche per quasi 90 minuti. Si rivede il centrocampo a 5 con la regia di Donati, più confuso che persuaso (e tardivamente sostituito). In mezzo al campo, nonostante l’inferiorità numerica, è il Pescara a dettare i tempi con D’Agostino. In avanti Dybala e Fabbrini, privi di uno spartito, sono costretti a improvvisare. E il primo tempo scivola via con 2 occasioni sprecate da Munoz e Dybala di qui e una sfruttata male da Caraglio, chiuso da Sorrentino, di là. E’ sufficiente inserire Bjarnason per colorare il pomeriggio abruzzese. Una punizione sulla trequarti di D’Agostino indirizza la palla sulla testa del biondo islandese che la mette in rete con la complicità di Munoz. Qui gli abruzzesi commettono l’errore di lasciare campo libero al Palermo che in 7 minuti trova il pari: traversone di Nelsen in area spizzato da Munoz e tap in di Fabbrini tutto solo. Un gol buono solo a evitare la seconda sconfitta consecutiva in casa.