SERIE A. ATALANTA-CATANIA scivola sul campo

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Colantuono e Maran: lo 0-0 è colpa del terreno. Alleanza tra le curve: striscioni contro Raciti…

(Getty Images)

 

RASSEGNA STAMPA – (P. Archetti) – La colpa è del campo. È difficile trovare una dimensione oltre il nulla, allora Colantuono è il più deciso nell’insistere sui difetti di un’erba che non travolge né stravolge. Dopo aver spiegato che ogni aspetto negativo “è colpa del campo”, si va sull’argomento arbitro. Anche per il signor Massa, che ha diretto senza errori vistosi, “era difficile fischiare per via del terreno. I giocatori scivolavano o arrivavano in ritardo…”. Quelli del Catania non si sono tirati indietro nell’addebitare al fattore esterno il mancato pomeriggio spumeggiante, e allora tutti uniti e contenti. La tranquillità di classifica è un’altra spinta a limitare il combattimento. L’assenza di Cigarini un ulteriore motivo per giustificare tanti passaggi errati e la mancanza di profondità rasoterra. Il timore di entrambi fa il resto: il Catania arrivava dal k.o. di Napoli, l’Atalanta aveva trovato a Palermo il successo allontana angosce. Una solidarietà inattesa tra i tifosi si è vista grazie ad alcuni striscioni pro ultrà catanesi coinvolti nell’omicidio Raciti. Fino a poco tempo fa erano botte. Una toccatina di testa di Denis, una botta di destro di Gomez da fuori: questi gli unici fastidi per i portieri. L’Atalanta, con Brienza al debutto, ha sistemato due aiuti dietro a Denis: il nuovo arrivato e Bonaventura. Ma è stata la trasmissione difficoltosa del pallone a togliere velocità e tempi. I tre centrocampisti puri (Giorgi, Carmona, Biondini) sono utili nel recuperare ma limitati nell’attivare i colleghi. Una fascia, la destra, non ha avuto in Scaloni un incursore preciso; il movimento più intenso si è registrato dall’altra parte con i nove cross di Del Grosso e con la crescita di Bonaventura nella ripresa. Risultato: un pugno di corner, tre conclusioni fuori o intercettate di Jack e nulla più nemmeno quando Radovanovic, Cazzola e Livaja hanno sostituito Carmona, Biondini e Denis. Il Catania è al decimo punto (su 36) in trasferta e con un vestito tattico ritrovato nei libri di Maran: 4-2-3-1 che quando l’ansia sale ridiventa 4-3-3 (non per attaccare di più ma per piazzare tre barriere in mezzo). Come dall’altra parte, fanno bella figura i difensori, sbaglia poco Lodi cui manca però il colpo che il talento gli concederebbe. Il gran lavoro di Bergessio non porta all’esultanza di Castro, messo due volte in condizione di gelare gli avversari.