ZEMAN. Il boemo saluta Trigoria: “I tifosi sono con me”

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IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (S. Carina) – “Che sono queste facce? Non è mica morto nessuno, vado soltanto via”. Uno Zeman più sorridente ieri rispetto all’ultima settimana vissuta a Trigoria, si è presentato al centro sportivo Fulvio Bernardini. Accompagnato dai suoi collaboratori (Ferola, Modica e Cangelosi, apparentemente molto più giù di morale rispetto al boemo) l’ex allenatore della Roma ne ha approfittato per salutare i pochi calciatori presenti – intrattenendosi soprattutto con Totti – e i dipendenti. Ha incrociato l’a.d. Zanzi, il d.s. Sabatini, prima di fermarsi a colloquio per qualche minuto con il d.g. Baldini con il quale non aveva avuto più modo di parlare da venerdì. I due si sono confrontanti sulle motivazioni che hanno spinto la Roma a scegliere la via dell’esonero, con Zeman che è rimasto poco convinto dopo le parole del d.g., ribadendo come per lui ci fossero ancora i margini per andare avanti. Poi è uscito con la sua automobile ed è stato omaggiato dal centinaio di tifosi presenti fuori dai cancelli. Solidarietà e affetto, mischiati a cori e applausi con il tecnico che oltre a firmare autografi e posare per foto ricordo, sollecitato dai presenti, ha anche risposto a qualche domanda: “Non mi fate dire cose…E’ chiaro che non posso essere contento ma non mi sono sentito abbandonato dai giocatori, non credo proprio che la squadra mi abbia giocato contro”. Singolare il siparietto che si è poi creato con un tifoso. Proprio mentre aveva salutato tutti e stava abbandonando Trigoria, Zeman è stato fermato da un ragazzo che gli ha lanciato l’abbonamento: Mister questo lo butti lei. Io me lo sono fatto per il rispetto che ho nei suoi confronti e per quello che ha rappresentato“. Il boemo, rimasto colpito dal gesto, ha replicato: “Lascia stare, la Roma cammina sempre avanti”. Ma il tifoso, non ha fatto retromarcia: “No mister, la ringrazio ma allo stadio non ci vado più”. A questo punto Zeman, prima di lasciare il piazzale Dino Viola, salutandolo gli ha promesso: “Quando ti serve te lo ridarò”. In serata, si è poi confessato velocemente ai microfoni della trasmissione Undici su Italia2: “Sono dispiaciuto, avrei voluto dare più soddisfazioni ai tifosi che se lo meritano. Rancore? No, ho fallito perché non ci sono stati risultati. I rimpianti sono solo i risultati. Se ho capito cosa non andava? Sì, io l’ho capito: c’erano dei problemi. Se non ci fossero stati saremmo stati primi”.