INTER. Formato Kovacic. Uomo d’ordine o d’assalto. Le soluzioni di Strama

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico ora ha le giuste alternative a centrocampo. Il croato fa anche il trequartista. Schelotto a destra, jolly Kuzmanovic…

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RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – La rivoluzione è in mezzo e in mezzo a quella rivoluzione spicca Kovacic. Uomo d’ordine ma anche d’assalto; centrocampista puro, ma anche talento da ultimo passaggio. Dire che la nuova Inter, quella nata dopo il mercato invernale, sarà costruita attorno al giovane croato sarebbe caricargli sulle spalle un fardello non meno pesante della cifra che l’Inter ha investito per lui, ragazzo di 19 anni non ancora compiuti. Ma pensare che nella prospettiva nerazzurra sia solo un giovane di belle speranze significherebbe sottovalutare un progetto tattico che Kovacic può aiutare ad aggiornare e sviluppare: non archetipo ma elemento centrale. E non solo (o per forza) di ruolo. Kovacic è uno dei tre centrocampisti aggiunti ad una rosa che ne aveva perso uno e mezzo, ovvero Mundingayi ma volendo pure Sneijder, che nel passaggio al 3-5-2, quando ancora l’olandese non era diventato un separato in casa, Stramaccioni aveva pensato anche come interno sinistro. Finalmente, nel reparto finora più a corto di alternative, il tecnico avrà più possibilità di scegliere e di gestire meglio le forze. Magari fino a potersi permettere il lusso di considerare Cambiasso anche una soluzione in più per la difesa, dati i tempi di recupero di Samuel, i problemi accusati ogni tanto da Chivu e le incerte prospettive di Silvestre. La collocazione di Schelotto e Kuzmanovic è abbastanza ‘segnata’. L’italo argentino è l’esterno destro che consentirà il domino auspicato dal tecnico: per utilizzare Zanetti sempre come interno, non sarà necessario ‘sacrificare’ Nagatomo, che a destra può stare ma sta meglio a sinistra, né considerare Jonathan l’altra unica alternativa. Il serbo è un interno che può stare a destra o a sinistra, con libertà di far valere gamba e propensione all’inserimento, dunque alternativo a Zanetti o nel caso anche a Guarin, considerando Gargano ideale per il ruolo di centrocampista più ‘bloccato’ davanti alla difesa. Anche in coppia con Zanetti o Cambiasso, in un ipotetico 3-4-2-1 che non è così assurdo prefigurare come soluzione futuribile, con un duplice scopo. Le due collocazioni di Mateo. Il primo: garantirsi una soluzione tattica alternativa a quella con due punte, visto che nella gestione del parco attaccanti andranno considerati i problemi al ginocchio di Milito, la partenza di Coutinho e Livaja e il fatto che Rocchi ha avuto e avrà bisogno di rodaggio. Il secondo, conseguente: sfruttare la duttilità di giocatori come Guarin e Kovacic, centrocampisti che hanno capacità di inserimento e qualità anche offensive e dunque potrebbero essere utilizzati anche alle spalle di un unico centravanti. Il regista di qualità che nel 3-5-2 di riferimento mancava a Stramaccioni.