SERIE A. Caccia alla JUVE. La LAZIO s’affida al suo simbolo LEDESMA

LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’italo-argentino taglia un traguardo speciale. A Palermo sarà lui al centro del nuovo modulo…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (S. Cieri) – Cifra tonda e sogni di gloria. Oggi a Palermo Ledesma festeggia la sua 300ª partita in Serie A e il compleanno cade nel momento migliore per lui e per la Lazio. Mai nella sua carriera Ledesma si era ritrovato in lotta per lo scudetto. Della squadra-sorpresa del campionato Ledesma è lo specchio fedele. Rendimento alto e costante, ma sempre a fari spenti. Il classico lavoratore poco appariscente della cui forza ti rendi conto solo quando non c’è. Cosa che peraltro accade piuttosto di rado. Perché gli allenatori rinunciano a lui solo se obbligati. In questo campionato è accaduto una sola volta. Lui è il perno sul quale poggia la Petko-Lazio. Vertice basso del centrocampo a cinque, è al tempo stesso regista basso della squadra e schermo della difesa. Di più. E’ l’allenatore in campo cui Petkovic affida il compito di tradurre il suo verbo per i compagni. Ecco perché, pur non avendo i numeri di Hernanes né la forza psico-fisica di Klose, è il vero insostituibile tra i biancocelesti. Motivo per cui oggi a Palermo Ledesma non sarà minimamente interessato dalla mezza rivoluzione varata da Petkovic. Il tecnico cambia modulo (via libera al 3-5-1-1) e alcuni uomini (Klose e Konko a riposo, Gonzalez in dubbio), ma piazza sempre Ledesma sulla torre di controllo da cui dirigere il traffico. Confidando sulla sua saggezza tattica e sul suo proverbiale temperamento. Ledesma, da sette anni in biancoceleste, è uno dei senatori del gruppo ed è soprattutto uno che ormai si è cucito addosso i colori del club.