CALCIO. La LEGA si spacca su BERETTA

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IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (S. Riggio) – La Lega Serie A non ha voglia di cambiare. Così ieri pomeriggio Beretta è stato rieletto Presidente, dopo che si era dimesso nel lontano marzo 2011 perché in carica come manager di Unicredit, con 14 voti su 20 (due le schede bianche e quattro quelle nulle). Vince così l’ala guidata da Galliani e Lotito. Piccolo giallo nelle votazioni. Al termine del primo scrutinio, l’elezione è sfumata per una scheda contestata. Si è rivotato, Beretta ha vinto e i club che volevano il rinnovamento (tanto da appoggiare Abodi nelle precedenti assemblee) sono stati messi in minoranza. Si tratta di Juventus, Inter, Roma, Siena, Pescara e Sampdoria, che non saranno rappresentate in questo nuovo governo. Sarà Galliani, infatti, il vice di Beretta e oltre a lui faranno parte del Consiglio Lo Monaco (Palermo), Cairo (Torino), Cellino (Cagliari), Ghirardi (Parma), Guaraldi (Bologna), Percassi (Atalanta), De Laurentiis (Napoli), Pozzo (Udinese), Preziosi (Genoa), ma quest’ultimo, essendo stato squalificato e condannato dalla giustizia sportiva non è eleggibile. “Questo governo rappresenta solo il 30% del calcio italiano”, le parole di Andrea Agnelli all’uscita da via Rosellini. “Nel rappresentarla totalmente avrà delle difficoltà – ha aggiunto -. Siamo fuori da queste dinamiche, che sono state figlie di un continuo mercanteggiare. Da questo punto di vista la Juventus non ci sta e non ritiene corretto che nella formazione del governo del calcio si cambino poltrone per arrivare al consenso. Se sono arrabbiato? No, realista. La Juve ha espresso fin da subito un parere negativo. Sono curioso di vedere la presidenza Beretta, che è stato part time fino ad oggi e continuerà ad esserlo, immagino, a meno che Beretta non ci smentisca. Se è un calcio vecchio? No, è figlio delle dinamiche tipiche del nostro paese. È stato un pacchetto già bello e confezionato? Non direi, ricordiamoci che la prima votazione si è risolta con un nulla di fatto”. Delusione anche nelle parole di Angelo Mario Moratti, vice presidente dell’Inter: “Si è deciso di sposare ancora la vecchia mentalità. È indicativo che tre delle quattro società più importanti d’Italia siano fuori dal Consiglio di Lega. Questo è un pericolo per la crescita. Con la conferma di Beretta noi ci auguriamo che si facciano le riforme che devono essere fatte. Stiamo lì e aspettiamo”. Il primo ad abbandonare la Lega Serie A è stato Garrone, vice presidente della Sampdoria: “Non mi sento uno sconfitto. Non ero presente in Consiglio prima e non lo sono nemmeno ora. Beretta è un Presidente effettivo e ricoprirà questa carica fino a quando avrà la fiducia della maggioranza dei presidenti”.