CURIOSITA’. Papu GOMEZ : «Gol senza dedica. Mia moglie è furiosa»

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Gomez, quinta rete stagionale e “lite” in casa: «Le avevo detto che l’avrei salutata in tv…»

(getty images)
(getty images)

 

Per un gol il Papu Gomez ha rischiato di rimanere fuori di casa. La rete che ha consegnato la prima vittoria del 2013 al Catania per poco non ha scatenato una lite di famiglia. I dettagli della vicenda ce li racconta il protagonista: «Sapendo che questa volta mia moglie non sarebbe venuta allo stadio per il freddo, avendo anche un bimbo di soli 3 mesi, le ho detto, “Guarda la partita in tv perché stasera realizzerò un gran gol e lo dedicherò a te”. Purtroppo però me ne sono dimenticato e dopo aver segnato contro la Roma ho portato il dito in bocca proprio come fa Totti in onore di Manuel Bautista e quando son tornato a casa Linda mi ha fatto un casino. Vorrà dire che il prossimo sarà tutto suo».

Ha già battuto il suo record italiano da goleador, prossimo obiettivo?
«Nei primi 2 campionati segnai 4 reti a stagione, sono già a 5 e mi piacerebbe arrivare a 8, se poi andassi in doppia cifra sarebbe meraviglioso».

E sarebbe anche il suo biglietto da visita per il mercato estivo?
«Non ci penso, siamo solo a gennaio e so che per ora nessuno andrà via: il club è stato chiaro».

Quindi pensa che pure Lodi completerà il campionato col Catania?
«Me lo auguro, è un pezzo importante della squadra: certo, per lui sarebbe un gran colpo ma noi perderemmo molto».

Chi è il difensore che le ha dato più fastidio?
«Roncaglia che è un piccoletto come me ed è forte e veloce, difficile sfuggirgli».

Quale squadra l’ha impressionata di più?
«Fino a un paio di settimane fa la Fiorentina andava come un treno e poi mi piace il Parma».

Nella Fiorentina rivede il Catania di Montella?
«No, perché ha cambiato modulo. Magari se in estate fossi arrivato io avrebbe giocato col 4-3-3. Ma io sono rimasto a Catania e sono contento. Anche se Firenze è una bella città. Ma io guardo sempre avanti e sono fatalista: se non sono andato via vuol dire che il mio destino qui non si era ancora compiuto».

E nel Catania di Maran rivede Montella?
«Poco, prima giocavamo la palla e ci chiamavano il piccolo Barcellona, ora siamo più compatti, raccolti dietro e pronti a ripartire in contropiede. Ha detto bene Zeman».

La Juve vincerà lo scudetto?
«Sarà dura perché hanno dietro una grande Lazio e il Napoli che sta venendo fuori alla distanza. I romani però a mio avviso sono avvantaggiati. Sarà una lotta che si deciderà all’ultimo momento».