CALCIOSCOMMESSE. “Mente su Lazio e Mauri”. E Gegic resta in carcere

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il gip Salvini respinge l’istanza degli avvocati: nega l’evidenza. Novità su mister X: ebbe contatti con giocatore già indagato…

Mauri in procura 7 MARCATA

RASSEGNA STAMPA – (F. Ceniti) – Gegic non ha raccontato la verità su molti passaggi chiave. A iniziare da Lazio-Genoa, Lecce-Lazio e dal ruolo avuto da Stefano Mauri, Omar Milanetto e Giuseppe Sculli. Il procuratore di Cremona, Di Martino, ha messo nero su bianco questi pensieri nella lunga relazione consegnata al Gip, Salvini, dove sono contenute le ragioni del ‘no’ alla scarcerazione dell’ex calciatore del Chiasso, ritenuto dagli inquirenti il numero due della cosiddetta banda degli Zingari, presunta responsabile di numerose tarocchi di gare di A, B e Lega Pro. Il provvedimento stilato dal giudice (diverse pagine) è ricco di contestazioni mosse a Gegic dopo i 3 interrogatori sostenuti. Nonostante la collaborazione promessa, le ammissioni fatte dallo slavo sono, per i magistrati, minime, mentre su molti punti Gegic è stato vago, negando anche l’evidenza ed evitando di fare nomi ‘scomodi’. Ecco perché il periodo di carcerazione preventivo si allunga e potrebbe andare avanti nei prossimi mesi. Il serbo ha spesso usato come scudo l’altro latitante Ilievski (considerato il capo del gruppo). Quando Di Martino gli ha chiesto di Lazio-Genoa, la risposta è stata: “Non so nulla della combine: può darsi che l’abbia fatta Ilievski, ma con me non ne ha parlato”. Gli inquirenti, però, hanno fatto notare alcuni fatti: Ilievski prima di salire sull’aereo che lo porterà a Roma per incontrare Zamperini e recarsi, secondo gli investigatori, a Formello da Mauri e poi nel ritiro del Genoa, telefona proprio a Gegic. Sono le sei del mattino: un orario insolito per darsi il buongiorno. Nelle ore successive, Ilievski sente altre volte il socio e sempre in momenti considerati cruciali. Gegic dichiara di non aver mai sentito Zamperini, mentre c’è almeno una telefonata tra loro. Altro passaggio fondamentale riguarda i contatti con Singapore: l’ex latitante ha negato di aver mai parlato coi boss asiatici. Pochi giorni prima di Novara-Siena (altra gara giudicata combinata) Gegic parla diverse volte con Bertani. Fin qui non aveva avuto nulla da eccepire, ma quando il pm gli avrebbe fatto notare come ci fossero in sequenza anche telefonate verso Singapore, il serbo le ha disconosciute accollandole ad Ilievski. In pratica: Gegic chiamava Bertani e poi passava il cellulare al socio che telefonava in Asia forse per gestire le scommesse. Puzzle che ha mandato in crisi Gegic: alla fine non ha dato spiegazioni logiche. L’avvocato Brunelli ha presentato contro il ‘no’ alla scarcerazione un ricorso al Tribunale del Riesame. Ma spiega: “Non è detto lo si porti avanti. Dipenderà da cosa accadrà a breve…”. Non sono esclusi, infatti, sviluppi nelle indagini. Specie quelle legate a mister X, la persona incontrata da Gegic e Ilievski a Milano che sussurrava tarocchi delle gare di A per 600 mila euro. La Mobile e lo Sco hanno fatto passi in avanti, scoprendo cose interessanti: frequentazioni con ambienti criminali, contatti frequenti con un calciatore coinvolto nell’inchiesta e una rete fitta di rapporti con dirigenti di club.