SERIE A. DELIO ROSSI: “Così ho fatto piangere la JUVE e ora la SAMP”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico: “Ho vinto tre volte a Torino. Ma stavolta i miei tifosi si sono commossi”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPAAlla Juve hanno tirato un sospiro di sollievo, signor Rossi, pensando che sino alla prossima stagione non dovranno più affrontarla in casa. Tre successi sui bianconeri nelle ultime tre gare a Torino.

“Può darsi che su certi campi uno possa essere un po’ più fortunato, ma qui la storia finisce. E’ stato soltanto un caso”.

Difficile, però, sostenere che adesso sia tutto come prima.
“Non nego di avere ottenuto un risultato eclatante. Il pronostico ci vedeva sfavoriti, e vincere in questo modo dà grande autostima. Soprattutto, mi permette di essere credibile nei confronti dei miei giocatori, ai quali ripeto sempre che l’unica cosa importante, alla fine, è il lavoro”.

Sarà possibile sfruttare l’onda lunga dell’entusiasmo anche contro il Milan al Ferraris?
“La strada è lunga, ma lo speriamo. Abbiamo bisogno di altre verifiche. Non vorrei che pensassimo di avere risolto i nostri problemi grazie a questo risultato. Ovvio, stiamo meglio oggi di ieri. Mi auguro che l’entusiasmo, più che a noi, serva all’ambiente. La squadra dovrà rimanere umile”.

Qualche vostro tifoso, a Torino, è scoppiato in lacrime: una gioia simile a quella del 9 giugno scorso, a Varese, nella finale di ritorno dei playoff di B.
“Mi fa piacere, se la gente ha accostato il nostro successo a una partita che fu storica per la Samp. Vincere un campionato ha più valore di una vittoria a Torino. Ma c’è un altro aspetto da sottolineare”.

Dica pure.
“Sono stati tre punti fondamentali, ma onestamente aggiungo che se avessimo chiuso l’andata sotto i venti punti sarebbe stata dura al ritorno. Mi ha fatto piacere, poi, vedere così tanti tifosi sugli spalti. Sulla carta era una gara proibitiva, eppure si sono mossi numerosi. Hanno fiducia in noi, e questo conta moltissimo”.

Un’altra scommessa vinta: il rientro di Palombo. I rischi, dica la verità, c’erano.
“Eccome, Lui è rimasto fuori a lungo, soffrendo molto per questa situazione. Ci ho pensato: di solito, in casi simili, quando torni possono succedere due cose. Vuoi spaccare tutto, e arrivi all’evento già scarico, o rischi di andare sopra le righe. Angelo, invece, ha confermato tutto il suo valore”.

Cos’è successo nell’intervallo a Torino?
“Ho spiegato alla squadra che saremmo passati alla difesa a quattro, mantenendo però le due punte, ma schierate in verticale, anziché affiancate. Era un rischio, ma lo sapevo”.

Al resto ha pensato Icardi. Altro che convocazione.
“E’ un ragazzo, e come tutti vive di alti e bassi. Non potrà sempre tirare fuori il coniglio dal cilindro. Lui dovrà solo tornare quello che era prima di questa trasferta”.

Ha sentito Edoardo Garrone?
“Alla vigilia gli ho detto che saremmo andati a giocarci la partita. Sarei stato bugiardo se avessi parlato di una vittoria Samp in dieci uomini”.

Dopo questo sgarbo ai campioni d’Italia, lei pensa sempre che la Juve rimanga la favorita per il titolo?
“Assolutamente sì, lo ripeto da inizio stagione. La Juve era già solida, e si è ulteriormente rinforzata. Guardate i cambi fatti contro di noi: sono entrati Giaccherini, Vucinic e Quagliarella. Lì si vede il valore di un gruppo. Se non dovesse vincerlo, sarà stata lei a perderlo”.