CALCIO E RAZZISMO. BLATTER: “Ma contro gli insulti servono sanzioni, non proteste”

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IL CORRIERE DELLA SERA – RASSEGNA STAMPA – (M. Colombo) – Blatter ieri non è sembrato favorevole all’iniziativa adottata dal Milan pur in un’amichevole su un campo di Lega Pro. “Lasciare il campo non credo sia la soluzione. Ci vogliono tolleranza zero e sanzioni dure contro il razzismo”. Il Presidente della Fifa esce dal coro delle dichiarazioni di sostegno all’iniziativa di Boateng e compagni. “Quanto accaduto dimostra che gli spettatori devono comportarsi bene perché altrimenti i giocatori lasciano il campo, non si può andare avanti con gli insulti” ha dichiarato da Dubai il numero uno del calcio mondiale al quotidiano The National. Ma l’arbitraria uscita dal campo non è la medicina migliore secondo Blatter. “Non penso sia la soluzione anche se la Federcalcio deve ancora fornirci il rapporto su quanto è successo. Non penso che un giocatore possa andare via, perché altrimenti scatta la sconfitta a tavolino. L’unica soluzione è essere duri con le sanzioni, servono penalizzazioni o qualcosa di simile”. La società ha replicato con un comunicato ribadendo “il proprio più fermo dissenso nei confronti di ogni forma di razzismo, comunque manifestata, e invita gli organi sportivi competenti, nazionali e internazionali, ad adottare e applicare ogni idonea ed efficace misura”. Galliani ha aggiunto: “Conta solo che il razzismo venga combattuto attraverso regole precise”. Ambrosini infatti ha chiarito: “Penso che serva uniformità di regolamenti: nel resto d’Europa è l’arbitro a decidere un’eventuale sospensione della gara. In Italia invece la scelta è del responsabile dell’ordine pubblico dello stadio. In ogni caso volevamo dare un segnale forte”.