ROMA. OSVALDO: “Il mio futuro è a Roma”

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IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (M. Ferretti) – Fedelissimo alla linea guida della società, Osvaldo dà tutta la colpa ai giornalisti. “Dicono che voglio andar via, ma io non l’ho mai dichiarato: forse a qualcuno do fastidio, ma non qualcuno all’interno della Roma. Io sto bene qui”, le parole del centravanti. “Sono stato male, ho avuto l’influenza. Si è generato un casino che io nemmeno sapevo visto che non leggo i giornali. Non sapevo proprio nulla. Non è successo niente. Una volta tornato a Roma ho sentito delle voci, ma nemmeno una è vera. Ci sono abituato, ormai…”, il proseguo del suo discorso a Sky Sport 24. Imbacuccato e sorridente, Osvaldo non si è fatto pregare per raccontare la sua verità. “Con la società e con l’allenatore non c’era niente da chiarire, sinceramente. Abbiamo parlato e basta. Mi hanno chiesto come stavo, poi ho parlato col mister, mi ha chiesto cosa potevo fare in allenamento. Sono contento di aver raggiunto i miei compagni. Per Napoli sono pronto. L’altro giorno, appena arrivato a Roma, mi sentivo ancora un po’ debole, ma clinicamente sono guarito. Ora sto cercando di mettermi in forma, alla pari con i miei compagni”. Oggi la decisione del boemo, condizionata verso il sì dal raffreddore di Totti.Berlusconi ha detto che sono troppo vecchio per il Milan? Che altro doveva dire? Giusto così. Contro il Milan stavo bene però… Ma se l’ha detto Silvio non possiamo farci niente… (e alza le mani, ndr). Io qui sto bene, l’ho sempre detto e mi auguro che la Roma possa essere il mio futuro”. La sfida nella sfida con Cavani lo intriga. “Lui è più forte di me… (risatona, ndr), ma mi auguro che a vincere la classifica dei cannonieri sia Osvaldo. Sarebbe un sogno. Non è, però, un mio chiodo fisso, non sono ossessionato dal gol che per me non è la cosa più importante. Visto chi gioca sia nel Napoli che nella Roma prevedo una partita spettacolare. Il San Paolo, lo stadio di Maradona, all’inizio mi dava un sacco di emozione, adesso un po’ meno ma ti regala sempre grande carica. Arrivando a Roma, sapevo di essere finito in una squadra importante e di avere grosse responsabilità. Qui quando non fai bene, ti sostituiscono…”. Inevitabile un intervento su quanto accaduto l’altro giorno a Manchester, cioè la rissa tra Balotelli e Mancini. “Arrivare alle mani è sempre troppo, lo dico per esperienza personale… (ride, ndr). Non so cosa sia successo, Mario è un bravo ragazzo. Mancini non lo conosco, ma penso sia una persona intelligente, sicuramente si chiariranno”. E sui fattacci di Busto Arsizio, protagonista il Milan. “È insopportabile che nel 2013 accadano ancora queste cose: non ci posso credere. Hanno fatto bene i ragazzi del Milan ad andare via, non si può sopportare una cosa del genere”.