FIORENTINA. MONTELLA: “Jovetic il top, Valero che sorpresa. Aspetto altri campioni”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Serve continuità per andare in Champions. La società vuole comprare gente importante. Presto Diego Della Valle tornerà allo stadio”…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (L. Calamai, G. Sardelli) – Montella  si è raccontato in una lunga intervista a “La Gazzetta dello Sport”.

Ecco alcuni estratti:

Non è che l’anti Juve, alla fine, siete voi? 
“L‘anti Juventus non esiste. Solo i bianconeri possono perdere punti se, andando avanti in Champions, spenderanno energie mentali calando di concentrazione”. 

Ma qual è la loro forza? 
“La mentalità inculcata durante questo percorso. Grande merito a Conte: l’allenatore si vede soprattutto nella gestione e preparazione degli allenamenti. Il lavoro settimanale è la cosa più importante, per questo non hanno sofferto troppo la sua mancanza. E poi…”.

Prego… 
“Hanno proseguito il lavoro dello scorso anno aggiungendo innesti importanti. E gli interni di centrocampo, Marchisio e Vidal, sono il meglio che esista in quella posizione”. 

Il Milan perde pezzi, ma ha trovato El Shaarawy. 
“Giocatore moderno, bravo a non accontentarsi. E’ in crescita esponenziale e la voglia di migliorarsi si vede in allenamento. Altrimenti non manterrebbe questo standard di prestazioni. La mentalità del Milan lo può aiutare”. 

Berlusconi e Galliani l’hanno riempita di elogi, che effetto le fa? 
“Credo fossero complimenti estendibili a società e dirigenti per la filosofia di gioco intrapresa: non solo per l’allenatore”. 

L’Inter è riuscita a far maturare Cassano. 
“Vero. Ma tecnicamente Antonio mi piaceva di più quando era sbarazzino e meno maturo”. 

Lei ha molti collaboratori tecnici. Stramaccioni ha detto che lui fa tutto da solo, così l’Inter risparmia. Cosa risponde? 
“Che se lo può permettere, guadagna molto più di me. A parte le battute Andrea è, e rimane, un amico”. 

Campioni in difficoltà: Sneijder e De Rossi. 
“Nel calcio esistono momenti non proprio felici, non saprei giudicare diversamente. Fuoriclasse così vorrebbero giocare sempre, forse dovrebbero chiedersi come mai vengono messi in discussione. Ma non so bene le loro situazioni”. 

Conosce invece bene Totti. Se lo aspettava ancora a questi livelli? 
Francesco non mi sorprende in generale, anche quando lo allenavo io era così. Stupisce piuttosto la continuità di prestazioni, alla sua età non è normale”. 

Da cosa dipende oltre che dalla classe immensa? 
“Dalla volontà di fare delle rinunce. Generalmente ad una certa età, e con il benessere, è più dura. Fare sacrifici sul mangiare, bere, dormire. Significa che ha ancora tanta voglia”. 

Della Lazio cosa le piace? 
Petkovic. E’ moderato, obiettivo, carismatico. Un personaggio molto positivo del nostro campionato”. 

Il Napoli tornerà a vincere qualcosa di importante? 
“Me lo auguro da napoletano. So che la passione, nella giusta misura, diventa energia. Negli ultimi anni il Napoli, grazie anche a Mazzarri, ha ottenuto risultati quasi irripetibili: considerando i parametri del monte stipendi. Con i quali vincere adesso in Italia o in Europa è durissima”. 

Invidia colleghi come Mancini ed Ancelotti dai budget di mercato quasi infiniti?
“Non è detto che poter spendere ciò che vuoi porti a spendere bene. Spesso non è così, anche nella vita reale. Con tanti soldi a disposizione è molto più facile sbagliare”. 

Se pensa a Balotelli che parole le viene in mente?
“Spreco”.

Messi o Cristiano Ronaldo? 
“Sarebbe bello vederli giocare insieme”. 

Chi sono i riferimenti del Montella allenatore? 
“Ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Studiavo Spalletti nella preparazione quasi maniacale dell’allenamento, Capello per la gestione, Eriksson per la tranquillità”. 

Guardiola si è fermato, Mazzarri ci sta pensando. Che cosa sta succedendo ai tecnici? 
“Non lo so, io sto iniziando adesso. Magari riuscissi ad arrivare a quel momento, significherebbe aver allenato per tanti anni con continuità. Questo è un mestiere faticoso, è necessario staccare la spina anche durante la giornata”. 

Da che idea nasce il miracolo Fiorentina? 
“Le mie più che idee astratte sono fatti derivanti dal lavoro. I metodi si evolvono e si migliorano. Noi sappiamo che quando ognuno fa bene il proprio compito, la squadra gioca meglio correndo di meno. E ci applichiamo in tal senso”. 

La Champions è un obiettivo reale? 
“Non sarà semplice. Dovremo vedere la nostra continuità e gli investimenti a gennaio delle squadre dietro di noi. Siamo contenti di essere lì, ma la classifica è corta. In due punti passi dalla Champions League all’esclusione dall’Europa“. 

Chiederà qualcosa dal mercato che sta per iniziare? 
“Io credo che la società abbia più voglia di me di prendere qualcuno di importante. Siamo vigili e pensiamo di aver individuato come potersi migliorare, sapendo che non sarà facile. Magari faremo qualcosa anche sugli esterni”. 

Chi è Jovetic?
“Un fuoriclasse”. 

Girano voci circa una sua poca propensione a sopportare il dolore. Vero? 
“No. E’ sempre stato estremamente disponibile anche quando poteva non farlo. Il resto sono chiacchiere che esistono ovunque. Lui alza il livello di quasi tutte le squadre al mondo”. 

Chi l’ha sorpresa di più? 
Borja Valero. Pensavo fosse forte. Ma non così tanto”. 

A proposito di sorprese. Cosa è successo a Toni? 
“Tutto merito suo, vale il discorso fatto per Totti. Ha mostrato fin da subito la voglia di essere protagonista: i primi giorni dovevamo mandarlo via dal campo convincendolo ad andare avanti per gradi. Avevamo paura si facesse male”. 

Cosa è successo a Viviano? 
Emiliano deve cercare di essere il più distaccato possibile, come se giocasse in un’altra città. Estraniandosi, senza leggere giornali e siti internet. Per troppo amore vive errori normali in maniera sproporzionata. E’ tutto ingigantito, quando non è successo nulla di clamoroso”. 

Lei ha un contratto biennale con opzione sul terzo. E’ pronto a farla valere? 
“Perché no, qui sto bene e c’è armonia tra tutte le componenti”.