CAGLIARI nella bufera. Non paga gli stipendi

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Da tre mesi niente soldi ai giocatori. Il d.g. Marroccu lancia l’allarme: “Così sarà molto dura trattenere i big”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Frongia) – Un grido d’allarme inaspettato. Il club di Cellino avrebbe l’acqua alla gola. Ieri, l’sos del d.g., Marroccu: “Siamo in difficoltà, le istituzioni ci stiano vicine”. Da tre mesi il club rossoblù non paga gli stipendi. Un Cagliari (“Bilanci in regola, nessun debito e mai coinvolto negli scandali”, aggiunge il d.g.) in affanno. “In 8 anni non avevo mai sentito il Presidente Cellino così sfiduciato. Il tesoretto, frutto di una gestione accorta, è svanito”. Il quadro generale rimanda alla questione stadi: Elmas e Quartu. “I 20 milioni messi da parte sarebbero serviti per salutare la zona salvezza e pensare in grande. Ma sono sfumati tra l’investimento per lo stadio di Santa Caterina, 10 milioni, e per l‘Is Arenas, altri otto. Inoltre, c’è il pignoramento del comune di Cagliari dei diritti tv per due milioni e mezzo di euro”. La storia fa capo al braccio di ferro sul Sant’Elia. “Si parla di debiti degli Anni 70 e 80 che non riguardano la presidenza Cellino. Avevamo iniziato comunque a restituirli e, mentre il tribunale appurava l’esatto ammontare, avremmo garantito con fidejussioni. Hanno rifiutato”. L’accelerata. “Portiamo dal 2011 il marchio Sardegna in giro per l’Italia e dalla Regione non arriva un euro. E neanche ci rispondono”. Con la Giunta Cappellacci l’accordo sarebbe di tre milioni l’anno. “Sarà un miracolo se riusciamo a tenere i pezzi pregiati. L’assalto alla diligenza è già partito. Ci chiedono Astori, Pinilla, Nainggolan, Nené, Rossettini, Sau, Murru e Ibarbo. E ancora. “Nel 2012 abbiamo speso 10 milioni per i rinnovi e gli acquisti, strappato un assegno da 15 milioni per Astori e convinto Nainggolan a stare qui. Nel nuovo stadio e con nuove ambizioni”. Sembra quasi un mettere le mani avanti. Con qualcuno dei top player che potrebbe avere le valigie pronte. “I fatti sono evidenti: a Parma eravamo ospiti in casa nostra. E, da sardi e sportivi, abbiamo preso un ceffone bestiale. Dopo il Rocco a Trieste, giocare con la Juve in Emilia è stata una sconfitta doppia: ci abbiamo rimesso 300 mila euro di incasso e altri 100 mila sono costati Tardini, charter, albergo e trasloco del personale e della pubblicità. Un massacro. Completato dal risultato sportivo: a Is Arenas col tutto esaurito sarebbe stato diverso. Si capisce la voglia del Presidente di fare un passo indietro”. Un clima teso, tra sirene di mercato, Lazio all’Olimpico, sabato 5 gennaio, e 5 sconfitte di fila. Sul futuro dell’Is Arenas Stadium il club si dice pronto a eseguire i lavori che competono al comune di Quartu e a modificare eventuali passaggi progettuali per avere la licenza annuale.