NETO, le mani sulla FIORENTINA. Riflessi allenati col videogame

(Getty Images)

LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – (G. Sardelli) – Montella lo ha definito svelto, reattivo, esplosivo. Esattamente come devi essere in ‘Call of Duty’, il suo videogioco preferito, serie da record basata sulla guerra. Qualche ora di sonno persa ogni tanto ma, evidentemente, riflessi che migliorano. Al contrario del videogame, le missioni di Neto sono due. Giocare titolare, ed imporsi nel campionato più difficile del mondo. La prima delle quali, dopo anni di panchina, sembra compiuta. Neto ha dovuto masticare amaro a lungo. Riserva prima di Frey e Boruc, poi di Viviano. Una cessione in prestito al Bologna praticamente ultimata qualche settimana fa. Cessione annullata e maglia da titolare. Oggi giocherà per la quinta volta in stagione, seconda in campionato. Fino ad ora solo Reginaldo lo ha trafitto. Se la fiducia nel portiere è alta, la considerazione che il tecnico viola ha del Palermo lo è ancora di più: “Sono in crescita, ed hanno un grande potenziale offensivo. Dovremo avere la stessa loro voglia di vincere: senza cali di tensione per le vacanze in arrivo. In palio ci sono punti pesantissimi”. Squalificato Roncaglia, gioca Tomovic. Pizarro recupera e, salvo ricadute (problema alla schiena), parte titolare. Davanti Toni e Jovetic: Stevan non è al top, ma sta meglio. In campo uno così fa la differenza. Cosa farà a fine stagione? Nel calcio le cose cambiano di continuo, magari alla fine vorrà restare mentre noi…(ride, ndr.). Battute a parte mi pare che dal ragazzo ci sia stata un’apertura, può accadere di tutto”. Sul mercato di gennaio infine, ribatte. “Cerchiamo un elemento funzionale. Ma se arrivasse un top player non mi dispiacerebbe”.

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