POZZO: “L’UDINESE vuole ancora l’Europa. E GUIDOLIN resta qui”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il patron: “Di Natale è meglio di Zico per ciò che ha fatto con noi. Nel 2014 giocheremo nel nuovo stadio”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Velluzzi) – Basta sobrietà. L’Udinese brinda al Natale e al 2013 con un tocco di mondanità e un po’ di spettacolo. Diretta su Udinese Channel, grandi firme del giornalismo, qualche tacco a spillo, giochi e premi. A far da gran cerimoniere c’è sempre lui Pozzo che si lancia in un proclama che serve da avvertimento a certe big, già sculacciate per due anni di fila:

“L’obiettivo è il solito: i 40 punti. Ma una volta raggiunti, non avremo niente da perdere e cercheremo di agganciare l’Europa, impresa che stavolta è ancora più difficile”.

Si può passare dalla Coppa Italia?
“Ce la metteremo tutta. E’ una via per arrivare in Europa, ma la selezione è più curata e anche lì in fondo arrivano le grandi. I sogni non hanno limiti”.

Patron Pozzo, un anno se ne va. Il 2012 è stato incredibile. E’ arrivato il terzo posto, avete fatto dei passi in avanti sul piano della comunicazione. Cosa le resta?
“Un terzo posto straordinario. Lo ottenemmo anche con Zaccheroni (1997-98), in tempi in cui si lottava per non retrocedere. Ma quello della scorsa stagione resta forse il momento più bello dei miei 27 anni di gestione. Poi parlo del futuro e il futuro è lo stadio. Voglio guardare avanti e non indietro. Il top sarà l’inaugurazione del nuovo Friuli. Partiremo presto con i lavori e penso che dal settembre del 2014 potremo giocare in un impianto modernissimo in cui potremo fidelizzare i nostri tifosi. Le ventimila presenze devono essere fisse”.

Andiamo sul presente e sul recente passato: deluso dalle due bocciature in Champions ed Europa League?
“Deluso sì. Ma i miracoli non siamo ancora capaci di farli. Ricostruiamo ogni anno la squadra e c’è poco tempo per assemblare i nuovi. Poi partiamo sempre con una base di ricavi di 40 milioni contro club che ne incassano come minimo 100”.

Lei pensa che l’Udinese da 40 milioni di ricavi cominci a dar fastidio ai grandi club che ha eliminato per due volte?
“No, questo non lo credo. Il campo dà le sue sentenze”.

Però lei in questo torneo si è già lamentato due volte degli arbitraggi e di brutto pure…
“Si trattava di errori pacchiani, ogni tanto bisogna lamentarsi”.

Capitolo Guidolin: resta, va? Lei recentemente ha attaccato lo staff per difendere lui.
“Noi ci troviamo molto bene con Guidolin e lui si trova bene con noi. L’ho difeso perché quando si va male le responsabilità non sono solo sue ed è stato messo ingiustamente sulla graticola. Guidolin è serio e corretto, non credo verrà mai a dirci che vuole andare via. Se un giorno dovesse dirmi che non se la sente più di allenare allora gli proporrei come ultima possibilità di fare il direttore tecnico”.

Con Zola allenatore?
Zola sta facendo bene, ma in un’altra realtà come il Watford. Noi lavoriamo con Watford e Granada perché il regolamento italiano non ci permette di avere club qui. In questi due club abbiamo la possibilità di allevare e far crescere molti nostri giocatori. Ne abbiamo 120. Dicono che voglio vendere e andare al Watford? Mera fantasia”.

Ma state cercando un erede di Di Natale?
“Non ho trovato un predecessore, difficile che trovi l’erede. Possiamo considerarlo ancora meglio di Zico per quello che ha fatto qui. Senza dimenticare altri grandi campioni come Balbo, Bierhoff, Amoroso, ma Di Natale mi sorprende ancora oggi più di tutti. Può giocare ancora per diversi anni. Quando vorrà smettere potrà stare con noi, io ce lo vedo a far l’allenatore. Il suo rinnovo è sempre automatico“.

Mercato, fate qualcosa? E che dice di quei Candreva, Lodi, Cuadrado, Denis, vostri, che fanno così bene altrove.
Candreva è esploso alla Lazio, prima, nei vari prestiti, nessuno gli ha dato possibilità. A gennaio faremo qualcosa. Floro Flores andrà al Genoa, ma dobbiamo accordarci per la contropartita, poi forse qualcuno andrà a giocare”.