TORINO. VENTURA, brivido per un malore dopo il gol dell’1-1

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico granata ha avuto un calo di pressione, ma è tornato a casa senza problemi…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Bramardo) – Pallido come un cencio ma saldo sulle proprie gambe, un paio di ore dal termine di Torino-Milan, Ventura ha lasciato lo stadio Olimpico per far ritorno a casa, a curare il mal di testa e lo stress che lo hanno messo k.o. Un lieve malore, un calo di pressione il tecnico granata lo aveva accusato al ritorno nello spogliatoio alla fine del primo tempo tanto da tornare in panchina con 3′ di ritardo. Il gol di Robinho, nato da una mancata protezione della corsia di sinistra di Cerci, aveva fatto imbestialire il tecnico, tranquillizzato dallo stesso arbitro. Negli spogliatoi l’allenatore ha deciso di lasciare al caldo l’ex viola ed è tornato in campo in ritardo e con un bel cerchio alla testa. In piedi davanti alla panchina al gol di Nocerino, Ventura si è poi arreso al gol di Pazzini viziato da una vistosa spinta a Masiello. A quel punto la bacchetta è passata nelle mani del vice Sullo fino al fischio finale. Alla fine negli spogliatoi a Ventura per precauzione è stata misurata la pressione. Niente conferenza stampa: al suo posto il vice, Sullo. “Tutto bene, Ventura ha avuto un lieve malore, un calo di pressione, niente di particolare, tornerà a casa sulle sue gambe senza problemi”, la spiegazione di Sullo. Il gol di Pazzini ed il presunto fallo su Masiello sono stati il colpo di grazia dopo che lo stesso Ventura aveva apostrofato la tribuna per i fischi indirizzati a Meggiorini. “Dopo il 2-1 non è stato un bel Toro – ammette Sulloma fino al pareggio il Milan non aveva creato problemi. Certi giocatori se commetti mezzo errore ti puniscono”. Sul gol di Pazzini i granata recriminano per una spinta a Masiello: “Dalla panchina mi sembrava fosse fallo, ma faccio l’allenatore dalla settimana prossima non posso permettermi di commentare”. Ora due partite, Genoa e Chievo per dare un senso al girone di andata. Per evitare di finire nell’imbuto della zona retrocessione, per uscire da una crisi di risultati ormai palese: 4 sconfitte ed un pareggio in 5 partite, 13 gol subiti e 4 fatti, Coppa Italia compresa, un punto di vantaggio sulla terz’ultima. C’è molto da lavorare per rimettere in piedi un Toro sulle gambe in attesa del calciomercato dove urgono investimenti massicci: “Non siamo in crisi, pensiamo a far punti con il Genoa, la classifica la guarderemo a maggio”, rassicura lo staff tecnico.