CONI. PAGNOZZI: “Qui non servono rottamatori”

Il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi parla di tre punti da affrontare: doping e scommesse,agevolare l’associazionismo sportivo e più attenzione nella cura del talento…

(Getty images)

Intervistato dal Corriere della Sera, Raffaele Pagnozzi, il segretario generale del Coni, affronta tre tematiche molto importanti nel quadro dello sport italiano:  doping e scommesse,agevolare l’associazionismo sportivo e più attenzione nella cura del talento. «L’Italia sportiva si distingue a livello internazionale, a differenza di tanti altri settori in chiara ed evidente difficoltà. Il coni attuale è un esempio di innovazione, è qualcosa che funziona. Voglio dire che la rottamazione mal si concilia con il Coni. Perchè abbiamo dimostrato che non siamo fermi. Non a caso lo sport italiano è nella top ten mondiale – sostiene Pagnozzi -. Malagò è un amico, un dirigente capace, ma bazzica il Coni dal 2001…».

Sul doping, il segretario commenta così: « Bisogna rafforzare la rete internazionale, già in funzione, che sia sempre aggiornata nello studio, nella ricerca e nella lotta, con sanzioni chiare per tutte le figure coinvolte e con regole e procedure valide non solo in Italia ma anche negli altri Paesi. L’organismo mondiale da implementare è la Wada».

Quanto alle scommesse «sono ancora da sviluppare completamente i rapporti con le autorità competenti di tutti gli altri Paesi. Un’attività di investigazione approfondita e a largo raggio. Non bisogna fermarsi al sospetto, andare oltre ed essere implacabili con pene severissime verso chi combina il risultato».

Una riflessione anche sullo «sport per tutti», con l’obiettivo di «rendere agevole la vita di chi fa volontariato, snellire questo mondo così ricco di generosità e di passione da apparati e intoppi burocratici». Sul versante opposto c’è «lo sport di vertice. Bisogna essere più attenti nella cura del talento, offrire ai giovani dei modelli accattivanti, confrontarsi con la tendenza del crollo delle nascite, sapere che questo fenomeno influirà nelle nuove e future generazioni di atleti, far sì che a livello politico si esprimano norme che aiutino la vita e la crescita dei cosiddetti ‘nuovi italianì, che possano facilitarne la crescita ed integrazione».

Infine, Pagnozzi dichiara che vorrebbe coinvolgere nella sua squadra di governo del Coni, Luca Pancalli (presidente del Comitato italiano paralimpico), «uomo di grande esperienza» e «Fiona May, campionessa, artista, molto attenta ai problemi delle donne e dell’integrazione»