CALCIOMERCATO. Il MILAN si tuffa sull’argentino. Contropiede ai nerazzurri

LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’agente di Javier vede Galliani che offre un prestito al Psg, mentre l’Inter punta allo scambio con Wes…

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RASSEGNA STAMPA – La visita segreta di Simonian in via Turati risale a due giorni fa. Il procuratore argentino, rappresentante di Javier Pastore, s’è intrattenuto a lungo con l’a.d. rossonero Galliani e il d.s Braida. Il Milan sta chiaramente lavorando per avere l’assenso del centrocampista su cui ha messo gli occhi anche l’Inter. L’interesse tecnico è chiaro. Per gli uomini di Moratti l’ingaggio dell’ex palermitano risolverebbe d’incanto tutti i problemi con Sneijder. Non a caso nelle scorse settimane la società di Corso Vittorio Emanuele s’è messa in contatto con il Psg per trovare un punto d’incontro su uno scambio, appunto, tra l’olandese e l’argentino. Ma il lavoro è rimasto a metà. Perché? Non ci sono risposte chiare. Le uniche tracce le hanno lasciate lo stesso Moratti (Pastore è bravo, ma preferisco tenermi Sneijder, mentre l’argentino e il suo agente si sono rifugiati nella diplomazia (“Un giorno tornerò in Italia, ma è l’ora di restare a Parigi”). L’impressione è che la freddezza sia reciproca. Anche perché dietro le quinte ci sono gli interessi del Psg, ancora tutti da valutare. A Leonardo e Ancelotti conviene varare una duplice operazione a titolo definitivo? Pastore è costato 43 milioni di euro, mentre l’attuale valore di Sneijder è al ribasso. Può essere, allora, che a Parigi preferiscano cedere in prestito l’argentino, puntando su un suo recupero in Italia. Ed è esattamente la soluzione che il Milan è disposto a mettere sul piatto. Ovviamente contando sulla disponibilità del giocatore. Un passo in avanti sostanziale. Un contropiede, a questo punto, molto pericoloso. Sull’altro fonte la paralisi attuale è dovuta essenzialmente all’irrigidimento nei rapporti con Sneijder. L’appello al buon senso di Moratti è emblematico. E’ il primo a sapere che il braccio di ferro non può continuare all’infinito. E le prospettive di una soluzione di mercato vedono poche alternative alla pista parigina. Per convincere Wes ad andar via subito (con il suo pesante ingaggio) serve una meta con prospettive tecniche allettanti per lui. Ma è altrettanto evidente che uno sviluppo in positivo può essere prospettato solo se, in parallelo, c’è un concreto avvicinamento anche con Pastore e il suo entourage. Una manovra delicata. Tanto più se l’inserimento milanista dovesse avere davvero degli sviluppi. In via Turati Pastore è sempre piaciuto. Il talento di Pastore farebbe molto comodo ad Allegri e il suo ingaggio permetterebbe di far fare un bel salto di qualità al reparto. Ma l’Inter non se lo augura.