ZENIT. Spalletti tra Europa e futuro: «Per il Milan sono troppo vecchio»

LA GAZZETTA DELLO SPORT – «In Russia sto benone e poi mi piacerebbe la Premier League» Kerzhakov k.o.

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La prima domanda è di un giornalista russo, che chiede a Hulk: «Milano è la città della moda, ha avuto modo di farsi un giro per negozi?». Luciano Spalletti non sa se ridere o disperarsi. Non è esattamente questo il clima che si aspetterebbe per una partita da dentro-fuori. Sceglie la prima via, quella del sorriso. Che scompare appena gli viene chiesto il motivo degli stenti in trasferta. «In effetti lontano da San Pietroburgo qualche problemino in Champions ce l’abbiamo. Questa stagione siamo andati al di sotto delle nostre possibilità: questione di prestazioni, più che di risultati in sé per sé». Ma le prestazioni si trascinano dietro anche i risultati, visto che, come riporta la Gazzetta dello Sport, lo Zenit fin qui è andato k.o. in entrambe le trasferte, senza riuscire a segnare nemmeno un gol. E dire che in campionato la squadra è terza e ha l’attacco migliore del torneo. […] Basterebbe ottenere lo stesso risultato dell’Anderlecht ed è banale dire che una vittoria metterebbe i russi in carrozza. Ma dovranno cercarla senza il loro bomber stagionale Kerzhakov (11 reti), bloccato da un guaio a una coscia. «La qualificazione dipende da noi — dice Spalletti —, perché se vinciamo si passa. E’ difficile ma tenteremo. In questo momento ci aspettano partite fondamentali che possono risistemare i nostri obiettivi». Lo Zenit ci proverà sotto lo sguardo attento del c.t. Fabio Capello, che ieri ha assistito alla rifinitura, parlato a lungo con Spalletti e stasera sarà allo stadio (era in tribuna anche all’andata). Intanto, nonostante una stagione al di sotto delle attese, Spalletti si vede ancora a San Pietroburgo: «Ho rinnovato da poco, ho ancora tantissima voglia di Russia e sono in piena sintonia col presidente. Il Milan? Essere apprezzato dal club rossonero è un motivo d’orgoglio, ma ormai sono troppo vecchio. Piuttosto in futuro mi piacerebbe un’altra esperienza all’estero, magari in Premier League».