ESCLUSIVA. JUVE-TORO, NESTI: “Il calcio moderno ha tolto l’essenza del derby”

ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – Il giornalista e scrittore torinese racconta la vigilia del primo derby della Mole tra Juventus e Torino allo Juventus Stadium…

ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – Il giornalista e scrittore torinese Carlo Nesti racconta in esclusiva alla redazione di SPORTNEWS.EU la vigilia del primo derby della Mole allo Juventus Stadium e ricorda le sfide più belle tra Juventus e Torino.

La Juventus affronta il Torino dopo una sconfitta contro il Milan che in pochi avrebbero previsto: il derby darà gli stimoli giusti per riprendere la corsa verso lo scudetto o i bianconeri potrebbero avere già la testa alla decisiva sfida di Donetsk?
“Per la Juve questo derby non arriva al momento giusto, ma forse, a causa della sua imprevedibilità, non c’è mai un momento giusto o sbagliato per la stracittadina. Contro il Milan mi aspettavo il calo motivazionale e dinamico, dopo due prestazioni gigantesche contro la Lazio (non badate allo 0-0) e contro il Chelsea. Ora è passata una settimana, è stato recuperato Chiellini, ma è stato perso Vidal. Sicuramente sul piano mentale l’impegno in Champions League avrà la sua incidenza, perché il limite dei campioni d’Italia è non possedere il bomber che chiude subito la partita e ti consente di amministrare le energie come vorresti: un limite che pesa da una stagione e mezza”.

L’ottimo pareggio del Torino contro la Fiorentina testimonia il gran lavoro svolto da Ventura: cosa manca alla formazione granata per migliorare e quali armi può sfruttare per provare a mettere in difficoltà i campioni d’Italia?
“Il Toro deve dimenticarsi il 4-2-4, almeno in questa occasione. Dare in pasto Pogba-Pirlo-Marchisio ai “martiri” Basha e Gazzi, sempre in inferiorità numerica, sarebbe masochismo puro. Sono convinto che Ventura opterà per il 4-3-3, con Vives a sinistra al fianco dei 2 mediani, pronto a coprire le avanzate di D’Ambrosio. La differenza di personalità e di tecnica tra le due squadre è evidente: sarà necessaria una prova straordinaria per rendere possibile la grande impresa, con la speranza che l’allenatore abbia più fiducia in Sansone, che ha agilità, qualità e soprattutto spirito di sacrificio per sostenere Bianchi”.

Quali sono i suoi ricordi più belli e meno belli di questo storico derby sempre affascinante?
“Tra i più belli da una parte quello del 7 marzo 1982, con la Juve che passa da 0-2 a 4-2, dall’altra quello del 27 marzo 1983, con il Toro che rimonta da 0-2 a 3-2: quest’ultimo batte tutti, per la successione da elettrochoc dei gol granata nei minuti 70’-72’-74’. Il più brutto (qui ero bambino) è quello del 22 ottobre 1967, non per il 4-0 del Toro, bensì per la precedente morte di Meroni. Resto convinto che il calcio moderno, per esigenze di comodità e sicurezza, abbia rubato molto all’essenza dei derby, e non solo di Torino: erano indimenticabili le domeniche nel vecchio Comunale, quando le tifoserie, senza posti numerati, si dividevano numericamente e cromaticamente l’impianto a metà, in uno spontaneo e tacito accordo che è stato qualcosa di irripetibile”.

MARCO BUCCINO