LAZIO-UDINESE. HERNANES-KLOSE. Se segnano loro la vittoria è assicurata

LA GAZZETTA DELLO SPORT – È successo 11 volte in due stagioni. Il brasiliano: “L’Udinese ci ha tolto due Champions, ci siamo vendicati”…

RASSEGNA STAMPA – (D. Stoppini) – Fanno coppia sempre. Hernanes e Klose, la vittoria della Lazio. Undici volte, tra lo scorso campionato e l’attuale, che Hernanes e Klose segnano in coppia. E quando l’hanno fatto, la Lazio ha sempre vinto, conquistando i tre punti. Petkovic fin qui se l’è goduta quattro volte in campionato. Era successo con il Chievo, poi con il Pescara, ancora con il Milan e stavolta la vittima è l’Udinese. Quell’Udinese che è il Diavolo: “Per due anni di fila ci hanno tolto la Champions, ecco servita la nostra rivincita — ha detto il brasiliano —. Sì, Petkovic ce l’aveva ricordato alla vigilia, pur non avendo sofferto qui con noi”. Il tecnico ha toccato le corde giuste. Ma Hernanes non aveva bisogno di post-it per riaccendere la memoria. Perché proprio per mano dell’Udinese ha rischiato di lasciare la Lazio, la scorsa estate. Alla fine del torneo scorso si sentiva svuotato per la mancata qualificazione alla Champions, tanto da considerare la possibilità dell’addio. Ora è rimasto, in testa sempre lo stesso obiettivo. E’ entrato dalla panchina, ha chiesto a Candreva di battere la punizione, ha chiuso la pratica e sfoderato una nuova esultanza. “Stavolta una sola capriola invece di due, è un po’ più facile — ancora il Profeta —. Ci voleva una serata così, veniamo da un bel periodo dopo il derby e il pareggio con la Juventus. Dobbiamo provare a raggiungere chi ci sta davanti”. Klose quella volata per il terzo posto la primavera scorsa la saltò per intero, colpa di un infortunio a complicare i piani. In campo, ieri, Miro ha centellinato le energie. Il primo pallone toccato è servito per conquistare l’angolo da cui sarebbe scaturito il rigore, poi fallito da Ledesma. Il secondo è stato il gol. Semplicità e praticità allo stato puro. E aggancio a Di Natale — 8 reti ciascuno — in classifica marcatori. Tutto troppo facile, con quel tourbillon di centrocampisti a girargli intorno.