RUGBY. ITALIA a 20 cm dalla storia

IL CORRIERE DELLO SPORT – Va sotto, domina l’Australia nella ripresa: la vittoria sfuma per un rimbalzo

(getty images)

 

Orquera calcia da 40 metri e la Fiesole esplode. È fatta! È pareggio! La nuova Italia di Jacques Brunel è già nella storia. Ma… Ma perché i due guardalinee non alzano le bandierine? In panchina Castrogiovanni esulta, poi si aggroviglia la criniera. E’ uscita, maledizione, la palla è uscita. La Nazionale si ferma a venti centimetri dal paradiso. Come a Saint Etienne, in quel maledetto “spareggio” mondiale con la Scozia (2007). L’Italia perde con l’Australia quando anche un pareggio le sarebbe andato stretto. Perde perché Luciano Orquera, il migliore in campo per un paio di anni-luce, chiede al suo ridotto compasso (è alto 1.71) tutta la distanza di cui è capace. Ne va della precisione. Il suo piazzato, a un amen dalla fine, accarezza il palo di destra della porta aussie. Finisce 19-22. Una beffa. « Non ho avuto pazienza – racconta l’apertura azzurra, 31 anni – Per vedere la palla passare tra i pali ho alzato la testa, mi sono “aperto” e ho chiuso male il calcio ». Ha ancora gli occhi lucidi. Alla fine ha pianto, non gli accadeva dai tempi delle giovanili, a Cordoba. Inciampiamo sull’ultimo ostacolo, ci areniamo a tre punti dai Wallabies. Come a Brisbane, 17 anni fa (20-23), all’alba di un’altra grande Nazionale: quella di Georges Coste. Chissà, magari è di buon auspicio.