MILAN. ALLEGRI sempre sotto tiro: “Il mio destino è nelle mani di BERLUSCONI”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico stizzito: “Non vi dico se ho parlato con il Presidente. Io penso solo a fare la formazione migliore”…

(Getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Della Valle) – Sostiene Allegri che la partita perfetta non esiste, però stasera bisognerà avvicinarsi il più possibile alla perfezione per poter battere la prima della classe. Perché la Juventus ha fatto più del doppio dei punti del Milan e ha perso una sola volta in questo campionato. E poi i rossoneri non sono più quelli di un anno fa, che lottavano per lo scudetto. Il Milan versione low cost imposto dal brutto momento economico fa fatica a tenere il passo della rivale della scorsa stagione. Allegri già da tempo si è calato nella parte di ‘allenatore di transizione’, nel senso che col suo lavoro di oggi getterà le basi per una rinascita futura dei rossoneri. Il problema è capire se lui farà parte o no di questo futuro, visto che dopo ogni conferma da parte della società ricompare puntale il fantasma di Guardiola. Allegri ormai ha fatto il callo anche a questo, però ieri ha faticato a dissimulare il suo fastidio. Berlusconi è venuto con tanto entusiasmo, è carismatico e ha sempre le parole giuste per tutti. Era contento per il passaggio del turno, ci ha detto che domani sarà una partita particolare e ha avuto elogi per tutti”. Poi il tono è cambiato quando è arrivata la prima domanda su Guardiola: Berlusconi ha detto che ha parlato con me di Pep? Non sono problemi che mi riguardano, non mi piace raccontare le cose che ci diciamo io e il Presidente. Mi fate delle domande a cui non voglio e non posso rispondere, io sarò sulla panchina del Milan domani, almeno credo, poi il mio destino è nelle mani del Presidente. Il mio compito è cercare di schierare la miglior formazione possibile”. Allora concentriamoci su Milan-Juve, argomento su cui Allegri si dilunga volentieri. Niente polemiche, solo complimenti agli avversari: “La Juve ha fatto cose eccezionali, 32 punti sono tanti, il Milan dovrebbe averne qualcuno in più. La Juve è sicura e aggressiva, dobbiamo sbagliare poco. L’assenza di Conte non li ha penalizzati, è stato bravo a trasmettere i concetti nel modo giusto. Hanno più punti dell’anno scorso, si vede che durante la settimana sta facendo un ottimo lavoro”. Aggressività e sicurezza sono due caratteristiche che spesso sono mancate al Milan di quest’anno. Magari la Juventus sarà l’avversaria giusta per risvegliare l’orgoglio rossonero: “Abbiamo centrato gli ottavi di Champions con un turno d’anticipo, era il primo obiettivo della società. Con la Juve sarà una partita importante perché un risultato positivo cancellerebbe tutte le cose negative dette su di noi. Una vittoria ci può dare morale e autostima, ma non è una sola gara che può risollevare le sorti del Milan, ci vuole tempo per risalire. Dobbiamo imparare a non prendere gol anche nei momenti in cui non giochiamo bene”. Chiusura dedicata a Pato: “E’ stato un sfogo a caldo, avevo già parlato con lui per spiegargli che deve avere pazienza, dopo tanti infortuni ci vuole tempo. Parlare di una sua partenza in prestito a gennaio è prematuro e non serve a niente”.