CHAMPIONS. JUVE-CHELSEA. 5 domande a…PIERLUIGI CASIRAGHI: “Là davanti fanno paura: si deve puntare sulla velocità”

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LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – (A. Frosio)

1. Lei è un doppio ex e conosce bene anche i due allenatori: ha giocato sia con Conte, alla Juve, sia con Di Matteo, alla Lazio e al Chelsea.
“Due giocatori tatticamente intelligenti, lo sono diventati anche da allenatori. Avevano lo stesso ruolo, ma interpretato con caratteri opposti. Lo stesso che hanno ora in panchina, ed è proprio vero che le squadre riflettono chi le guida: la Juve è più aggressiva, il Chelsea ragiona di più”.

2. Saranno questi i temi della partita?
“Non solo. Il Chelsea davanti ha tanta qualità, giocatori fortissimi nell’uno contro uno. Però dietro non dà grandissime garanzie, si è visto all’andata: soffre le giocate in velocità, l’attacco degli spazi. E la Juve ha centrocampisti che sanno inserirsi alla grande”.

3. Gli attaccanti bianconeri però segnano poco. 
“Ma la squadra gioca bene, crea tanto. Magari questa è l’occasione buona perché si possano sbloccare. Il Chelsea ha qualcosa in più come esperienza, ma la Juve è fatta per le competizioni internazionali, per gioco e interpreti”.

4. L’assenza di Conte in panchina conta?
“L’allenatore è un punto di riferimento visivo importante, ma i giocatori bianconeri sono professionisti d’esperienza, non incide più di tanto l’assenza del tecnico. Conta di più che lo stadio dia una mano. E lo farà”.

5. Lei da che parte sta?
“Con gli italiani, quindi Juve. Però anche il Chelsea è un bel ricordo, anche se ci ho giocato poco. Diciamo che tifo per un pareggio e poi la Juve batte lo Shakhtar, così passano bianconeri e Chelsea. Ma tutte e tre meriterebbero gli ottavi”.