INTER-CAGLIARI. Rigore negato, furia MORATTI: “Sono stufo, arbitri incapaci. Film già visto: basta così”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Giacomelli poco esperto? Se devono fare certe cose, le può fare chiunque… Ci dicevano: “Voi dell’Inter”, spieghino chi è il noi”…

(Getty images)

RASSEGNA STAMPA – (A. Elefante) – Parla solo Moratti, ma basta e avanza. Un fiume di veleno sfociato in un mare di parole, che così dure non le si ricordava uscire dalla sua bocca da un sacco di tempo. La rabbia che il Presidente dell’Inter si era tenuto dentro per scelta fino a ieri. Moratti ha contato almeno tre torti consecutivi, e però all‘Inter il rigore per fallo di Astori su Ranocchia ieri non l’hanno dato. E poi pure quelle del pre Inter-Cagliari, quando gli avevano chiesto di quella frase di Stramaccioni (“Si parla un po’ troppo dell’Inter) a proposito di Juve e dintorni. “Gli do perfettamente ragione — aveva detto Morattiperché il calcio ogni tre giorni sarebbe un libro giallo di cui non si sa quale possa essere la fine, e invece ci si perde in polemiche del tutto inutili come queste: parole che non servono a niente”. Rabbia, dunque: perché a lui e all‘Inter non è servito neanche dirne il meno possibile. La rabbia urlata già in tribuna, mandando Giacomelli da qualche parte non proprio piacevole, che in quell’attimo gli aveva trasfigurato il volto, poco meno livido anche un’ora dopo, al momento di tirare schiaffi, stavolta senza porgere l’altra guancia; la rabbia che gli costerà un deferimento, messo in conto e pazienza, perché “io sono di parte, sì, ma anche parte che è stata danneggiata e mi pare che sia il caso di dirlo e pure di essere arrabbiati. Oggi, istintivamente, non posso stare zitto”. La sua risposta alla domanda sull’opportunità di affidare Inter-Cagliari ad un arbitro più esperto: “No, perché poi se (l’arbitro) deve fare certe cose, le può fare chiunque”. La gelida chiusura di un cerchio aperto subito a gamba tesa: “L’arbitro è stato determinante per il risultato e da parte nostra, mia in particolare, c’è un certo risentimento: per la terza partita di seguito ci sono sviste arbitrali, sempre contro di noi, e un atteggiamento certo non a favore della società e della squadra. E dico società perché ho già vissuto queste cose e dopo tanti anni non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione di allora”.

Presidente, vuol dire che inizia ad avvertire un clima simile?
“Ma come inizio ad avvertire… E’ la terza partita di seguito: con la Juventus abbiamo vinto per grazia di Dio, non certo dell’arbitro; con l’Atalanta è arrivato un gol decisivo da un rigore dubbio, e diciamo dubbio per far piacere alla classe arbitrale; oggi, una situazione veramente assurda: i commentatori tv possono divertirsi, dopo la loro grande esperienza juventina (pare chiaro il riferimento a Massimo Mauro, ndr), a far finta che non sia rigore tanto per salvare la faccia a qualcuno, ma se non è rigore quello… Ma dai, è un rigore grande come una casa e siccome mi sono stufato, oggi lo dico”.

Ha chiesto ai suoi cosa ha detto l’arbitro?
“Dovremmo anche andare a chiedergli: “Per favore, ci dica perché”? In campo, l’unica cosa che dicevano era: “Voi dell’Inter state zitti”. Voi? Allora voglio capire chi è il “noi”, se si dice voi dell’Inter. Ci spieghino chi è il “noi”, e ci va benissimo”.

Tra Juve e Inter ci sono 4 punti: distacco determinato dagli errori arbitrali?
“La classifica si fa sulla base di partite vinte, pareggiate e perse: io non mi rifaccio ad una matematica che può emergere da questi errori, mi rifaccio agli errori che sono continui, costanti. Serve un minimo di attenzione, da parte della classe arbitrale e di chi li dirige. E scuse non ce ne sono, proprio non ce ne sono”.

Pentito di aver tenuto i toni bassi sia dopo la gara con la Juventus che quella con l’Atalanta?
“Non era stata una scelta faticosa, ma una normale fiducia che si ha e si cerca di avere. Certo, se da questo nasce una situazione negativa con continuità, senza interruzioni, non è che mi pento, ma di sicuro anche oggi non vengo qui a dire: “Tutto bene, che bravi che sono”. No, non sono bravi: non sono assolutamente bravi”.

Teme un disegno contro l’Inter?
“Non vedo un disegno, vedo incapacità. Se ci fosse un disegno sarebbe gravissimo, ma spero proprio che non ci sia, perché sarebbe più stupido dell’incapacità”.