PREMIER. L’Inghilterra gioca in paradiso. Fiscale

IL CORRIERE DELLA SERA. (F. Cavalera) Molti club hanno spostato la propria sede legale nei paradisi fiscali sfruttandone un sistema finanziario agevolato…

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L’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” approfondisce il tema del calcio inglese che ormai è sempre più lontano dal Regno Unito. Non solo perché ben 11 società su 20 hanno proprietari americani, russi o indiani, ma perché hanno portato le sedi legali dei club all’estero, più precisamente in alcuni paradisi fiscali.  Il Manchester United, glorioso gioiello della famiglia Glazer (americani), a luglio ha spostato la base operativa (in termini legali) alle Isole Cayman. Il cambio ha portato un miglioramento dei conti, passati in attivo, e ha permesso ai Red Devils di firmare un contratto di sette anni da 559 milioni di sterline (700 milioni di euro, un record), a partire dalla stagione 2014-2015, con il brand Chevrolet. Ossia General Motors.  La squadra di Alex Ferguson non è l’unica. Ad esempio lo scrigno del Reading, che è nel portafoglio del russo Anton Zingarevich, è a Gibilterra. Quello del Leeds (nella B inglese) e del Southampton (Premier) è in Svizzera. Il Bolton, il Birmingham e il Blackburn, pur essendo in serie cadetta, ingrassano all’Isola di Man, alle Cayman e a Jersey.