CHAMPIONS. Poker con beffa. La JUVE si sblocca: 4 gol. Ma è CHELSEA guastafeste. E il 20 sarà spareggio

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Marchisio, Vidal, Giovinco e Quagliarella: show europeo. La rete al 94′ di Londra riporta i bianconeri al terzo posto…

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – Per rialzare il morale della truppa, depressa dopo l’incrocio con l‘Inter, Conte porta i suoi ragazzi al luna-park. Tiro a segno al piccolo Nordsjaelland: 4 gol, 15 conclusioni, una traversa. Marchisio e Vidal decidono, Giovinco e Quagliarella rifiniscono. Tutto facile. Una bella ripartenza dopo il sacco di Strama allo Juventus Stadium. Una serata spensierata. E poteva esserlo anche di più senza il colpo di coda del Chelsea che rende ancora più decisiva la ‘finalissima’ del 20 novembre a Torino contro i campioni d’Europa di Di Matteo. Vincere e basta. Ma se la Juve batte il Chelsea, poi potrebbe bastarle un pari a Donetsk per passare agli ottavi. La sorpresa è Isla a destra al posto di Lichtsteiner che non trova posto neppure in panca, dopo essere stato provato titolare il giorno prima. Marotta conferma: “Scelta tecnica”. Alzi la mano chi non pensa a una tribuna punitiva dopo la sclerata dello svizzero contro l’Inter che è costata un cambio ad Alessio. Con Conte non si scherza. Il Nordsjaelland ha scordato all’imbarco di Copenaghen la rabbia agonistica con cui aveva assaltato la Juve nel suo fortino. Il 4-2-3-1 dei danesi non si srotola mai. Due linee a 4 rintanate dietro, impaurite e statiche. Basta che Pirlo allarghi la palla per gli esterni che la crossano bassa e l’area diventa la festa di Marchisio e Vidal, incursori dai tempi giusti. Marchisio segna al 6′, assistito da Isla, e spara su Jesper Hansen il possibile raddoppio (17′), che firma Vidal al 23′. Raramente capita di vedere in Champions un gol del genere: il cileno ha calciato la palla che stava portando a spasso in area lo svampito Lorentzen. È la fotografia migliore della tenerezza del Nordsjaelland, ben rappresentata anche dal piccolo Laudrup. Ma la pochezza danese non cancella i meriti della Juve. Il primo: aver aggredito subito la partita, mostrando la fame, ma anche la lucidità che chiedeva Conte dopo l’Inter. L’ottima prestazione di Marchisio, uomo scudetto, è il simbolo della ripartenza. In crescita Isla. Una volta che i centrocampisti, come regola, hanno risolto la partita, provano a divertirsi gli attaccanti. Il primo che ci riesce è Giovinco (37′). A questo punto tutti giocano per far segnare il povero Matri (un gol in stagione) che colpisce una traversa e si fa rimontare nella ripresa tutto solo davanti al portiere. Il ragazzo si avvilisce fino a calciare rabbiosamente il palo, applaudito dal popolo solidale. Vedere Quagliarella che entra e segna dopo un quarto d’ora gli insinua un frustrante malessere.