CHAMPIONS. JUVE. MAROTTA: “È utopia pensare a un top player”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’ad. bianconero: “Lichtsteiner fuori? Nessun caso: è solo una scelta tecnica”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Bramardo) – Nella notte di Champions Lichtsteiner è scomparso dall’orizzonte. Il difensore svizzero è passato dalla mancata espulsione contro l’Inter alla tribuna contro il Nordsjaelland. Motivi tattici, turn-over, pressioni psicologiche per la sconfitta contro l’Inter e la sostituzione obbligata di Alessio, oppure un battibecco con il vice di Conte che ci sarebbe stato al momento del ritorno in panchina contro i nerazzurri. L’episodio è stato smentito dalla società stessa: “Semplice scelta tecnica”. Tribuna per Lichtsteiner, panchina per Lucio. Il brasiliano è  mogio per un avvio di stagione che lo ha visto ai margini, tanto che lui stesso avrebbe chiesto di essere ceduto nel mercato di gennaio. Temi che ha sviluppato l’a.d. della Juve, Marotta, a cominciare dalla presenza di Lichtsteiner in tribuna: “Nessun caso, non credo che la formazione titolare sia quella che si presenta nell’allenamento dei giorni precedenti – spiega Marottaio dico solo che Conte è molto attento, sa calibrare bene le forze dei ragazzi. L’allenatore ha fatto delle scelte in modo molto razionale, oculato, anche perché, a parte la Champions, c’è anche il campionato. Con l’Inter Lichtsteiner  probabilmente non ha fatto la partita che ci si aspettava. Poi loro davanti avevano tre calibri da novanta. Comunque Lichtsteiner ha giocato molto bene lo scorso campionato, quest’anno ha iniziato bene, poi capita a tutti i giocatori di alternare gare molto buone a partite meno buone. Però sono fiducioso per il futuro della squadra: metteremmo la firma per perdere una partita ogni cinquanta disputate. Ma c’è un’amarezza maggiore perché perdere con l’Inter non fa piacere”. Viste le cifre che corrono, giocatori come Van Persie, Higuain, Dzeko, Suarez rischiano di rimanere un sogno? “Sono ottimi nomi, però direi che diventa quasi un discorso utopistico, non credo solo per la Juventus, ma per tutte le squadre italiane. Siamo in un momento di grande involuzione, per cui immaginare che una squadra, una società, possa investire più di 30 milioni per un giocatore di questa levatura credo sia veramente difficile e su questi nomi leggo di cifre anche a doppio zero”.