MAROTTA: “In Italia sono tutti permalosi. Sconfitta? Torneremo ai livelli dell’anno scorso”

Il direttore generale replica alle parole di Pulvirenti e indica Inter, Napoli e Fiorentina come rivali nella lotta per lo scudetto…

(getty images)

Giuseppe MAROTTA ha risposto alle dichiarazioni di Antonino Pulvirenti (“Marotta non parli più di Catania. Sembra James Bond con la missione impossibile di difendere l´indifendibile”),  ai microfoni di Radio Sportiva.

Il direttore generale bianconero ha replicato seccato aggiungendo la sua opinione sulla corsa scudetto, sugli arbitri di porta e sul momento delicato della squadra dopo il ko con l’Inter.

Ecco le sue parole:

Pare che in Italia ci sia un livello di permalosità troppo elevato. La mia frase era legata ad un dibattito in una trasmissione nel corso della quale si parlava degli arbitri. Sottolineavo che finché non ci si affida alla moviola i loro errori vanno capiti anche se capisco che chiunque si lamenti per amore della propria società. È capitato a me e a chiunque. Evidenziavo dalle statistiche della passata stagione come una squadra come il Catania avesse avuto più rigori, sicuramente corretti, della Juve. Non intendevo rievocare l´episodio delle scorse settimane dove avevamo riconosciuto l´errore dell´arbitro e subito il comportamento non idilliaco del pubblico. Ripeto che il Catania ha usufruito lo scorso anno di molti più rigori, e questo significa che il sistema arbitrale pur con i limiti del caso trova protagonista questo o quella squadra”.

SUGLI ARBITRI DI PORTA “L´Aia ha subito una norma nuova inserita dalla Fifa e noi tutti ci siamo adeguati. Non conosco bene le dinamiche e le logiche di quello che si dicono i vari collaboratori, di sicuro è in fase di sperimentazione, quindi perfezionabile. Sono curioso nel prossimo confronto con Braschi di farci spiegare queste dinamiche per evitare che si creino queste situazioni. Casarin diceva che il potere maggiore deve sempre tenerlo l´arbitro principale, sono queste le situazioni che non conosciamo, dinamiche che portano al cambiamento di una decisione. Quando ci spiegheranno saremo collaborativi e ne avremmo tutti vantaggi”.

SUL MOMENTO JUVENTINO – Quando si raggiunge un´impresa può esserci un inconscio appagamento ma paghiamo sopratutto la concomitanza di impegni che hanno avuto in questo periodo i nostri giocatori tra campionato, coppe e nazionali (ben quindici). Si è generata così una situazione psicofisica non brillante e per essere al massimo in tutti questi impegni non è facile ma torneremo ai livelli dello scorso anno“.

SULLE RIVALI PER IL TITOLO – “Siamo in una fase interlocutoria del campionato con ancora tanti punti a disposizione. Certamente il valore dell´Inter è alto, è naturale che loro lottino per lo scudetto, è un fatto dovuto, non partivano certamente per fare un torneo da outsider. Loro e il Napoli sono le maggiori antagoniste ma aggiungo anche la Fiorentina, un´ottima squadra costruita bene e guidata bene da Montella. Il campionato forse non e’ ai massimi livelli di qualità ma abbastanza omogeneo per i vertici della classifica”.

SU PULVIRENTI “Se riparlerò con Pulvirenti? Sono nel calcio da trent´anni e un´esasperazione come ora mai si era vissuta. E´ tempo di darci un cartellino giallo a noi addetti lavori per far sì che diventiamo protagonisti in positivi e non in negativo. Il calcio è un fenomeno sociale di grande traino, quindi spesso e volentieri non regaliamo ai nostri spettatori uno spettacolo adeguato”.